Il segreto della salute del tuo cuore? Lo puoi leggere nei tuoi occhi

Un gruppo di ricercatori inglesi ha messo a punto un sistema di screening che combinando l’intelligenza artificiale con le scansioni del ricolato di vene e arterie che si snodano all’interno della retina è in grado di predire le malattie cardiovascolari senza ulteriori esami di approfondimento.
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Kevin Ben Alì Zinati 7 Ottobre 2022
* ultima modifica il 07/10/2022

Insufficienza cardiaca, ictus e molte altre malattie cardiovascolari: il segreto per scovarle e forse anticiparle sta lì, nei tuoi occhi. Basta saper dove guardare e soprattutto a cosa fare attenzione.

Attraverso la combinazione di intelligenza artificiale e dell’imaging retinico, cioè le scansioni del ricolato di vene e arterie che si snodano all’interno della retina, è possibile infatti predire le malattie cardiovascolari senza ulteriori esami di approfondimento.

In un recente studio pubblicato sul British Journal of Ophtalmology, un gruppo di ricercatori della St George's University of London ha descritto le potenzialità di un nuovo algoritmo di intelligenza artificiale automatizzato (detto Quartz) capace di prevedere la salute vascolare di un individuo sfruttando modelli costruiti con l’imaging della vascolarizzazione retinica e i fattori di rischio noti.

Un test di screening non invasivo ma altamente accurato ed efficace può rivoluzionare l’approccio al mondo della malattie cardiovascolari, soprattutto se pensi che oggi rappresentano ancora le principali cause di morte in tutto il mondo.

In Europa, per esempio, 11 milioni di persone ogni anno ricevono la diagnosi di una malattia cardiovascolare, che diventa causa di decesso in 4,3 milioni di casi: nel Regno Unito, patria dello studio, causano un decesso su quattro mentre in Italia sono responsabili del 34,8% di tutti i decessi.

Da tempo la scienza era consapevole che elementi come l’ampiezza delle minuscole vene e arterie della retina può rappresentare un indicatore precoce di malattia circolatoria. Questa parte dell’occhio è infatti estremamente sensibile alle variazioni dei fattori di rischio di una malattia cardiovascolare, come i valori della glicemia o della pressione sanguigna.

I ricercatori inglesi hanno quindi costruito questo nuovo sistema intelligenza artificiale detto QUARTZ e l’hanno poi applicato alle immagini retiniche di 88.052 persone tra i 40 e i 69 anni raccolte nella UK Biobank, un gigantesco database di dati genetici e fenotipici a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo.

Sulla base della larghezza, dell’area dei vasi e del grado di curvatura delle arteriole e delle venule nella retina, i ricercatori hanno così costruito dei modelli che sono stati successivamente applicati alle immagini retiniche di 7411 partecipanti dello studio European Prospective Investigation into Cancer. Si tratta di un grande progetto europeo mirato all’indagine del legame tra alimentazione e tumori.

Il monitoraggio di entrambi i gruppi è durato 7-9 anni, durante i quali le malattie circolatorie hanno causato 327 decessi tra i 64.144 partecipanti alla UK Biobank (età media 56 anni) e 201 tra i 5862 partecipanti allo studio (età media 67 anni).

Il sistema ha poi interagito con il fumo, i farmaci per il trattamento dell'ipertensione e un precedente attacco cardiaco individuando tra la metà e i due terzi dei decessi per malattie circolatorie nei soggetti più a rischio.

I modelli di vascolarizzazione retinica hanno scovato poi circa il 5% in più di casi di ictus negli uomini della Biobanca e l’8% in più di casi nelle donne della Biobanca britannica, il 3% in più di casi tra gli uomini EPIC-Norfolk più a rischio ma quasi il 2% in meno tra le donne dello studio.

"Nella popolazione generale potrebbe essere utilizzato come forma senza contatto di controllo sanitario vascolare sistemico, per triage quelli a rischio medio-alto di mortalità circolatoria per un'ulteriore valutazione del rischio clinico e un intervento appropriato" hanno concluso i ricercatori inglesi.

Fonte | "Artificial intelligence-enabled retinal vasculometry for prediction of circulatory mortality, myocardial infarction and stroke" pubblicato il 4 ottobre 2022 sulla rivista British Journal of Ophtalmology

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