In 35 anni rischiamo di perdere il 30 per cento degli orsi polari: l’allarme lanciato dal WWF

Oggi si celebra la Giornata mondiale dell’Orso Polare, una specie ad alto rischio di estinzione a causa della distruzione del suo habitat naturale. E la colpa è ancora una volta dell’uomo.
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Gaia Cortese 27 Febbraio 2023

In occasione della Giornata mondiale dell’Orso Polare che si celebra ogni anno il 27 febbraio, il WWF lancia l’ennesimo, ma non per questo trascurabile, allarme.

L’habitat naturale dell’orso polare, ossia i ghiacciai dell’Artico, si sta riducendo del 13 per cento ogni dieci anni. Questo succede perché l’Artico si sta riscaldando circa tre volte più velocemente di qualsiasi altra parte del Pianeta, e difatti, negli ultimi quarant'anni abbiamo perso circa 2 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio marino, un’area più estesa delle superfici di Alaska e California messe insieme.

Le cause della distruzione dell’habitat naturale dell’orso polare sono tutte riconducibili all’uomo. Non solo le attività di estrazione di gas e petrolio aumentano i rischi di distruzione della calotta polare, ma bisogna anche fare i conti con i possibili incidenti e fuoriuscite di petrolio che possono avvelenare sia l’habitat sia la catena alimentare al cui vertice si trova l’orso polare. Per salvare questo animale, avremmo necessità non solo della neutralità climatica, ma anche dell'arresto dell'invasione umana dell'Artico.

Pesticidi e altre sostanze tossiche hanno poi effetti negativi anche sulla riproduzione di questa specie, senza contare che la perdita del ghiaccio ha un forte impatto sulle possibilità di accoppiamento degli orsi polari, oltre che sulle loro capacità di spostamenti in altre aree. È infatti molto più frequente rispetto al passato che alcuni esemplari si accoppino con individui consanguinei e imparentati mettendo così a rischia la stessa sopravvivenza della specie.

Tra il 1987 e il 2017 la popolazione di orsi polari della baia di Hudson in Canada si è già ridotta del 30 per cento.

Gli orsi polari hanno sempre più difficoltà a procacciarsi cibo, tant’è che molti esemplari tendono ad avvicinarsi ai villaggi cercando tra i rifiuti di che nutrirsi. Dal 2015 il WWF ha dovuto avviare un progetto di pattugliamento per sorvegliare e tutelare la sicurezza degli abitanti di Ittoqqortoormiit, il paese più a nord della Groenlandia orientale, dall’intrusione dell’orso polare. Impressiona come in soli sette anni la pattuglia si sia trovata a intervenire e ad allontanare oltre 75 orsi.

Non è questo il solo impegno di cui si è fatto carico il WWF. L’associazione ambientalista è attiva con altri progetti concreti di salvaguardia dell’orso polare e dell’Artico, come ad esempio il progetto “Last Ice Area”, che si riferisce ad una delle zone meglio conservate dell’Artico a cavallo tra Canada e Groenlandia e ha lo scopo di tutelare l’area per la sopravvivenza dell’orso polare e di altre specie artiche.

A questo si aggiunge poi il programma di comunicazione dedicato all'informazione non solo dei pericoli e dei rischi a cui è ormai esposta questa specie, ma anche di quelli che dovrebbero essere i comportamenti da tenere nelle aree frequentate dagli orsi in prossimità dei villaggi artici e sulla corretta gestione dei rifiuti come tecnica di prevenzione e dissuasione.