In Italia l’aria è peggiore in casa che all’aperto: 5 rimedi contro l’inquinamento indoor

L’Italia è tra i Paesi che hanno un maggiore inquinamento indoor tanto che gli ambienti chiusi hanno una media del 10% di particelle nocive in più rispetto a quelli esterni. Vediamo alcune soluzioni per respirare aria più sana.
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Evelyn Novello 17 Gennaio 2024
* ultima modifica il 22/01/2024

Non solo smog e polveri sottili. Se pensi che l'aria che respiri in casa e, in generale, negli ambienti chiusi sia migliore di quella lungo le strade, forse ti stai sbagliando. Probabilmente hai già sentito parlare di inquinamento indoor, cioè di quell'insieme di particelle tossiche che peggiorano la qualità dell'aria dei luoghi al chiuso.

Te ne riparliamo perché da una recente ricerca che ha coinvolto oltre 2,5 milioni di purificatori d'aria Dyson, emerge che, se nel 2022, in 2 Paesi su 3 sono stati rilevati livelli medi annui di PM2,5 indoor più alti di quelli outdoor e in Italia la situazione non è delle migliori. Sul nostro territorio, i livelli medi annui di PM2,5 in ambienti interni hanno superato del 10% quelli all’esterno.

I valori medi mensili di PM2,5 sono risultati superiori in tutti gli Stati analizzati per almeno 6 mesi nel corso dell’anno rispetto alle linee guida dell’OMS ma l'Italia ha superato queste raccomandazioni per 7 mesi. La stagione invernale è risultata come la più favorevole all'entrata di particelle inquinanti nelle case con il picco a gennaio. Le maglie nere italiane vanno a Milano, in testa, seguita da Roma.

Le categorie di inquinanti rilevate maggiormente sono PM2,5, derivanti dalla combustione, quindi stufe a legna, cucine, riscaldamento a gas, cenere e polvere e i COV (Composti organici volatili), inquinanti gassosi tra cui benzene e formaldeide, che possono essere emessi dalla cottura a gas e da prodotti come deodoranti, spray per il corpo, candele e arredi.

Anche all'interno delle tue mura ciò che respiri è decisivo per la tua salute, tanto che, già nel 2000, l’Oms aveva riconosciuto una salutare aria indoor come un diritto umano fondamentale. Ma quindi, come agire per proteggersi? Vediamo qualche consiglio.

  • Profumo non significa sempre pulito e, quindi, sano. Come ti abbiamo ricordato nel nostro intervento a Ecomondo, nonostante la pubblicità ci ha abituato a pensarlo, non è scontato che più prodotti usiamo più abbiamo garanzia di vivere senza germi e batteri. Spesso i detersivi e i profumatori sono, al contrario, responsabili del rilascio di sostanze tossiche.
  • Migliora la ventilazione. Nella maggior parte dei casi, i sistemi di riscaldamento e raffreddamento domestico non portano meccanicamente aria fresca in casa. Aprire finestre e porte e azionare condizionatori o ventilatori controllando che lo sfiato sia correttamente aperto verso l'esterno, aumentano il tasso di ventilazione dell'ambiente.
  • Attenzione agli elettrodomestici. Troppi scarichi alimentati riducono la corrente d'aria naturale nella presa d'aria del forno e possono causare la fuori uscita dei prodotti di combustione. Stufe, forni e piccoli riscaldatori a gas aumentano la concentrazione di anidride carbonica e vapore acqueo. Cerca di evitare o rimuovere queste fonti inquinanti.
  • Contro virus e batteri. Non solo agenti chimici e composti organici volatili. Ci sono inquinanti biologici come virus, batteri e funghi che si possono generare, ad esempio, tra gli scarti di cibo nel frigo e nella dispensa o, più in generale, nei contenitori della spazzatura. Presta attenzione a buttare rapidamente i cibi che ti sembrano andati a male.
  • Piccoli trucchi. Ti avevamo già parlato di alcune piante che riducono l'inquinamento indoor e delle tende ecologiche. Alcuni tessuti e alcuni vegetali sono in grado di assorbire piccole quantità di sostanze inquinanti anche la scienza non concorda ancora sulla loro reale efficacia. Posizionarli in casa può essere comunque un esperimento utile.

Fonti | National Library of Medicine; United States Environmental Protection Agency; Istituto Superiore di Sanità

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