In Sri Lanka solo il 30% delle donne può permettersi gli assorbenti: il Governo li darà gratis alle ragazze in difficoltà economiche

800mila ragazze che abitano le campagne dello Sri Lanka e non possono andare a scuola durante i giorni del mestruo a causa di carenza di beni sanitari per affrontarlo potrebbero beneficiare della distribuzione gratuita di questi oggetti da parte del Governo del Paese.
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Sara Del Dot 1 Febbraio 2021

Più o meno tutte le donne hanno le mestruazioni. E tutte, durante il periodo mestruale, hanno bisogno di usare prodotti per poter affrontare scuola, lavoro e vita quotidiana in modo tranquillo e sereno. In Sri Lanka, delle oltre 4 milioni di donne soltanto il 30% può permettersi di acquistare assorbenti e beni per l’igiene personale necessari ad affrontare le mestruazioni. Il resto di loro utilizza modalità poco igieniche e decisamente inadeguate come stracci o abiti vecchi. A questo si aggiunge il dolore che costringe molte ragazze a saltare uno o più giorni di scuola ogni mese e lo stigma sociale del sangue giudicato impuro dagli stessi insegnanti.

Ad acuire la problematica c’è poi anche il fatto che nel Paese gli assorbenti hanno sempre rappresentato un vero e proprio lusso, sottoposti a una tassazione altissima e con prezzi proibitivi, dal momento che vengono importati dall’estero. Una situazione in netto contrasto con la loro natura di beni di prima necessità, ma che rispecchia alla perfezione la discriminazione di genere che le donne vivono quotidianamente.

Per questa e tante altre ragioni, da tempo diverse associazioni presenti nel Paese si sono battute per aiutare le ragazze in difficoltà a reagire alla period poverty (l’impossibilità economica di acquistare beni per affrontare in modo adeguato il ciclo mestruale e vivere la propria quotidianità) ed evitare di dover restare a casa magari da scuola o dall’università per non potersi coprire correttamente.

Su pressione e richiesta di queste realtà, il Governo dello Sri Lanka ha quindi dichiarato la propria intenzione di introdurre una misura che prevedrà la distribuzione gratuita di questi prodotti sanitari realizzati localmente alle fasce più povere della popolazione, quelle la cui vita risulta più socialmente compromessa dal sopravvenire delle mestruazioni. Stiamo parlando di un numero di persone che si aggira attorno alle 800mila ragazze. Ragazze a cui, con i giusti strumenti, potrebbe essere possibile evitare di saltare la scuola e vivere normalmente anche quei giorni della vita di ogni donna, modificando anche il proprio percorso di apprendimento e, potenzialmente, anche il proprio futuro.