#iononusomonouso: Ohga e i suoi lettori insieme per il luglio senza plastica

Come sostituiresti la tazzina per il caffè da asporto? E lo spazzolino da denti in plastica? E i flaconi di detersivo? In occasione del Plastic Free July Ohga ha lanciato la challenge #iononusomonouso e ha chiesto anche ai suoi lettori di offrire degli spunti per una vita più zero waste.
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Sara Del Dot 21 Luglio 2021

Dalle cannucce ai sacchetti, dalle bottigliette fino alle tazzine per il caffè da asporto. La nostra vita di tutti i giorni è costellata di oggetti usa e getta, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Ma, ormai lo sappiamo bene, le alternative esistono, basta saperle cercare e riconoscere. E, soprattutto, avere voglia di fare quel piccolo sforzo in più per integrarle nella vita quotidiana senza la tentazione di tornare indietro.

Per incentivare questo cambiamento e spingere le persone verso uno stile di vita sempre più sostenibile, ogni anno l’organizzazione no profit australiana Plastic Free Foundation lancia il Plastic Free July, il luglio plastic free. Un’occasione per mettersi davvero d’impegno per innescare un cambiamento nella nostra quotidianità, approfittando delle possibilità che oggi, finalmente, abbiamo a disposizione.

Nell’ambito di un’iniziativa così importante, naturalmente Ohga non poteva restare in disparte. Così è nata #iononusomonouso, la challenge per dimostrare che nella nostra vita di ogni giorno ridurre o addirittura eliminare la plastica monouso è una scelta più che fattibile.

Ogni giorno per sette giorni abbiamo preso in considerazione un oggetto monouso di utilizzo comune analizzandone l’impatto ambientale e promuovendone le alternative sostenibili. Per ogni prodotto, quindi, sono stati forniti dati sulla sua diffusione e sull’inquinamento da esso provocato. Poi sono state fornite una o più alternative per sostituirlo in modo efficace.

Ma non solo (e qui arriva la challenge): per non rendere l’iniziativa a senso unico, abbiamo anche chiesto ai nostri lettori di partecipare attivamente inviandoci alcune loro sostituzioni “green” per ottenere anche idee e riscontri da chi, ogni giorno, segue un media come il nostro, focalizzato proprio sul tema della sostenibilità.

#iononusomonouso

Il primo giorno è stato affrontato il tema delle tazze e tazzine da asporto per il caffè al bar, facilmente sostituibili con una tazza in bambù con coperchio in silicone (reperibile ormai in qualsiasi negozio di articoli per la casa e non solo) ma anche, come ci ha fatto notare un lettore, con un semplice barattolo di vetro, perfetto per contenere anche bevande che necessitano di maggiore spazio come un cappuccino con tanta schiuma.

Il giorno 2 della nostra challenge è stato dedicato alle cannucce, uno dei rifiuti maggiormente reperiti nell’ambiente e anche uno dei più superflui. Ma se proprio non possiamo farne a meno, anche in questo caso sono disponibili diverse alternative come le cannucce in bambù (riutilizzabili e biodegradabili) o in metallo (riutilizzabili all’infinito e lavabili tranquillamente in lavastoviglie). Un’ulteriore alternativa, sempre segnalata da un nostro lettore, è evitare direttamente di utilizzarle!

Il terzo giorno è stato dedicato alle posate monouso, un prodotto da non sottovalutare soprattutto se si considera il fatto che moltissimi lavoratori sono costretti a pranzare fuori casa. Anche in questo caso l’alternativa più sostenibile in assoluto è la scelta di un materiale riutilizzabile, come ad esempio le posate in bambù o in metallo, da riporre ogni volta e lavare la sera a casa (non lo considererei uno sforzo in più dal momento che bisogna lavare anche il contenitore, no?).

Nel quarto giorno abbiamo preso in considerazione le borse riutilizzabili in cotone per fare la spesa, così da evitare l’uso di sacchetti in plastica o altri materiali da gettare via. La borsa in stoffa è molto pratica soprattutto se la si tiene sempre con sé ben piegata in borsa o nello zaino in modo tale da poterla utilizzare anche per una spesa improvvisa.

Al giorno 5 è stato il turno dello spazzolino da denti in plastica, a cui è stata proposta un’alternativa in bambù 100% biodegradabile. Si tratta di una soluzione sostenibile dal momento che uno spazzolino da denti va cambiato in media almeno ogni 2 mesi. Una lettrice ha poi contribuito con un’altra opzione, quale lo spazzolino in bioplastica con testina intercambiabile, in modo da ridurre al minimo il rifiuto prodotto.

Detersivi: quante confezioni vuote ti trovi a buttare via tra prodotti per la cucina, per i vetri, per i sanitari e per il bucato? Forse troppe. Ma soprattutto, sai che contengono microplastiche? Proprio a questo filone è stato dedicato tutto il sesto giorno della challenge, in cui sono state proposte come alternative lo sfuso oppure l’autoproduzione.

Infine, non si poteva che concludere la sette giorni con l’oggetto più iconico del movimento Plastic Free: la borraccia di metallo. Un vero e proprio simbolo di questa transizione ancora in corso ma che, passo dopo passo, scelta dopo scelta, promette di ridurre in modo consistente i rifiuti che produciamo.

La speranza è che iniziative come la nostra challenge, così come il Plastic Free July, ma anche iniziative come il Veganuary non restino confinate in un arco temporale definito e chiuso, ma fuoriescano dai confini e si diffondano nelle nostre vite ogni giorno dell’anno. Per un cambiamento che sia reale, definitivo e radicale. Perché farlo, lo abbiamo visto, è possibile, e lo sforzo richiesto è molto minore di quanto si possa pensare.