Per un adolescente meglio crescere nella natura: fa bene allo sviluppo del cervello, secondo uno studio inglese

Analizzando tra il 2014 e il 2018 un campione di 3.568 bambini e ragazzi tra i 9 e 15 anni, un gruppo di ricercatori dell’University College e dell’Imperial College di Londra è arrivato alla conclusione che crescere a contatto con la natura potrebbe migliorare le abilità cognitive e ridurre il rischio di problematiche emotive e comportamentali.
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Federico Turrisi 9 Settembre 2021

Sempre più persone, in Italia e nel mondo, vanno a vivere in città, è un dato di fatto. E così camminare in un bosco, o comunque trascorrere del tempo in mezzo alla natura, sta assumendo sempre più i contorni di una parentesi che ci prendiamo ogni tanto per fuggire dalla frenesia della vita cittadina. Ecco, forse stiamo sbagliando qualcosa, verrebbe quasi da pensare. Perché i benefici per la salute mentale che derivano dal contatto con la natura sono molteplici: pensa solo a una pratica come lo shinrin-yoku.

Non solo, vivere dove c'è più spazio per la vegetazione porterebbe dei benefici anche nella fase di crescita di una persona, in particolare durante l'adolescenza e la pre-adolescenza. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell'University College e dell'Imperial College di Londra e recentemente apparso sulla rivista scientifica Nature Sustainability. Più nel dettaglio, chi trascorre molto tempo nelle vicinanze di boschi e aree verdi in generale (non per forza quindi in campagna, ma anche in un contesto urbano), avrebbe un migliore sviluppo cognitivo e un rischio minore di sviluppare patologie comportamentali.

Lo studio è stato condotto tra il 2014 e il 2018 su un campione di 3.568 ragazzi e bambini che studiavano in 31 scuole londinesi, con età comprese fra i 9 e i 15 anni. Per calcolare il tasso di esposizione giornaliera di ogni adolescente agli spazi verdi, i ricercatori si sono serviti di dati satellitari, misurando le distanze tra prati, parchi, boschi da una parte e casa e scuola dall'altra. Gli effetti sulla salute mentale degli adolescenti sono stati invece valutati attraverso dei questionari.

I risultati hanno mostrato che una maggiore esposizione giornaliera alle zone boschive (ma non ai prati) era associata a punteggi più alti nello sviluppo cognitivo e a un rischio inferiore del 16% di incorrere in problemi di carattere emotivo-comportamentale nei due anni successivi. La vicinanza agli spazi verdi, sottolineano i ricercatori, dovrebbe essere dunque un aspetto da considerare più attentamente nelle fase di pianificazione urbana.

Studi precedenti hanno rivelato associazioni positive tra l'esposizione a spazi naturali in città e lo sviluppo cognitivo", commenta Mikaël Maes, dottorando presso il dipartimento di Geografia dell'University College London e principale autore dello studio. "Il motivo per cui si sperimentano questi benefici psicologici rimane poco chiaro, specialmente negli adolescenti. Questi risultati contribuiscono alla nostra comprensione dei tipi di ambiente naturale come un importante fattore protettivo per lo sviluppo cognitivo e la salute mentale di un adolescente".

Fonte | "Benefit of woodland and other natural environments for adolescents’ cognition and mental health", pubblicato su Nature Sustainability.