Ipertiroidismo: scopri quando la tua tiroide non funziona bene e come curarla

L’ipertiroidismo è una sindrome molto diffusa, soprattutto nelle donne, che comporta un eccessivo funzionamento della tiroide: in presenza di condizioni patologiche precise la ghiandola, perciò, produce una quantità troppo alta di ormoni tiroidei (T3 e T4) che portano nel tuo organismo alterazioni al metabolismo e anche al cuore.
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Kevin Ben Alì Zinati 16 Marzo 2020
* ultima modifica il 24/04/2020

Se hai sentito qualcuno parlare del proprio ipertiroidismo, potresti aver notato una sua eccessiva magrezza o anche una forte sudorazione, magari insieme a un'esagerata ansia o nervosismo. Questo perché l’ipertiroidismo è il risultato di una eccessiva attività della tua tiroide: se dovessi soffrire di alcune condizioni patologiche che più avanti ti descriverò, quest’organo potrebbe cominciare a produrre una quantità tropo elevata di ormoni tiroidei che, con il tempo, contribuirebbero all’accelerazione di alcune delle tue funzioni vitali che agirebbero sia sul tuo peso corporeo sia sull’attività del tuo cuore.

L'ipertiroidismo

Che cos’è

Quando parlo di ipertiroidismo mi riferisco a una sindrome che comporta un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei da parte della tiroide. Si tratta di una ghiandola endocrina che si trova alla base del tuo collo e che ha la funzione di produrre il cosiddetto ormone tiroideo, responsabile dello sviluppo del sistema nervoso centrale e dell'accrescimento corporeo.

L’ormone tiroideo è composto da:

  • tirosina: costituisce quasi l’80% dell’ormone tiroideo e viene mantenuto nella forma che viene identificata come T4 fino a che non viene convertito in T3 a seconda delle necessità del tuo corpo
  • triiodiotironina: viene identificata invece come T3 ed è la forma attiva che costituisce il restante 20%

Sintomi

I sintomi più frequenti quando la tua tiroide non funziona più come dovrebbe, producendo quindi un quantità eccessiva di ormoni tiroidei, sono:

  • aumento del metabolismo, che comporta una rapida perdita di peso
  • aumento del battito cardiaco che potrebbe portarti fino alla tachicardia
  • il tuo organismo non riuscirebbe più a regolare in modo efficace la tua temperatura corporea e per questo avresti costantemente una sensazione di caldo eccessivo e una ipersudorazione
  • noteresti un rigonfiamento della ghiandola tiroidea
  • potresti avere problemi durante il sonno
  • ansia, nervosismo e irritabilità 

Tra le cause dell’ipertiroidismo, come vedrai nel paragrafo successivo, c'è il morbo di Graves. Se dovessi esserne affetto, oltre a questi sintomi potresti anche sviluppare problemi agli occhi come:

  • gli occhi sporgenti
  • un bruciore e un gonfiore
  • un'eccessiva lacrimazione
  • la vista offuscata

Cause

Dopo il diabete mellito, un'eccessiva funzionalità della tiroide è una delle condizioni patologiche più diffuse nella popolazione e tendenzialmente interessa più le donne durante la menopausa e dopo il parto. Le principali cause sono:

  • morbo di Graves: si tratta di una malattia autoimmune che comporta la produzione di una classe di anticorpi in grado di stimolare l’attività della tiroide che così produce un eccesso di ormoni tiroidei
  • noduli tiroidei: tra questi vi sono l'adenoma tossico, che provoca un aumento asimmetrico della tiroide e il gozzo multinodulare tossico che comporta invece una stimolazione continua dal tiroide ed è caratterizzato dalla presenza di una ghiandola tiroide di dimensioni aumentate detta gozzo dentro cui sono contenuti dei noduli più attivi.
  • eccessivo uso di integratori di iodio: questa sostanza stimola la tiroide per produrre gli ormoni
  • produzione eccessiva di TSH, ovvero un ormone ipofisario che stimola la tiroide a produrre gli ormoni tiroidei
  • farmaci come l’interferone o l’amiodarone possono provocare l’ipertiroidismo.

Cure

Intervenire per trattare una disfunzione della tiroide dipende moltissimo, come avrai notato leggendo le cause, dal motivo che l’ha scatenato ma anche dall'età del paziente e dalla gravità dei sintomi. In certi casi, infatti, può rendersi necessario anche ricorrere alla chirurgia, con l’asportazione del cosiddetto “corpo ghiandolare”: in questo caso si parla di un intervento di tiroidectomia. In altri casi, invece, viene preferito un approccio farmacologico che può seguire due strade:

  • una terapia con iodio marcato: questo ha lo scopo di distruggere in modo mirato le cellule tiroidee anomale
  • un percorso con farmaci tireostatici che, invece, bloccano la sintesi ormonale oppure interrompono la trasformazione della T4, che abbiamo visto prima, in T3, cioè nella sua forma attiva.

Fonti | Humanitas; Iss

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.