Ipertrofia prostatica: una condizione benigna ma da non sottovalutare

Fatichi a fare pipì e senti spesso lo stimolo? Potresti soffrire di Ipertrofia prostatica: ossia la tua prostata è aumentata di volume. Attenzione non ti stiamo parlando di tumore, solo della prostata che si ingrandisce. Ecco quali sono i rischi di questo aumento di dimensioni e quali sono le terapie che potrai fare per porre rimedio al problema.
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Valentina Danesi 1 Marzo 2021
* ultima modifica il 26/03/2021

Avrai sentito spesso parlare di infiammazioni alla prostata o di controlli per chi supera una certa età. Ma l'ipertrofia prostatica, ovvero l'ingrossamento di questa ghiandola, cosa indica e quanto è pericoloso? Devi sapere infatti che spesso si tratta di una condizione benigna che può comparire soprattutto dopo i 50 anni. Potrebbe però causarti diversi problemi, soprattutto per quanto riguarda la minzione, ed è dunque bene non sottovalutarla.

Cos’è

Quella che viene chiamata in gergo tecnico ipertrofia prostatica benigna (IPB), non è altro che un aumento di volume della tua prostata. Attenzione non ti stiamo parlando di tumore, ma solo di un ingrossamento. A proposito, sai cos’è la prostata? Non è altro che una ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile e che è situata, per capirci, sotto alla vescica. viene attraversata dall’uretra, il “condotto” che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno.

Quando parliamo di ingrossamento intendiamo dunque che è aumentata di volume una porzione della ghiandola, in particolare la zona di transizione o di “passaggio”, vicino all’uretra prostatica. Questa situazione fa sì che sia maggiore anche la lunghezza dell’uretra e sia più difficile l’allargamento a imbuto quando si orina, generando cosi una sorta di ostacolo.

Le cause 

In sostanza ti stiamo descrivendo il cambiamento di un tessuto che spesso avviene con l’avanzare dell’età. Infatti non ci sono cause specifiche. ma le ragioni possono essere varie tra cui anche fattori ormonali, nutrizionali e così via. Di sicuro sappiamo che è un problema che varia molto da soggetto a soggetto, quindi tu, per capirci, potresti affrontarla in un tempo più breve rispetto ad un amico o ancora incapparci in età più tardiva o più giovane.

I sintomi 

Ma come puoi accorgerti di soffrirne? È abbastanza semplice perché noterai che sempre più spesso avrai difficoltà a urinare o ancora avvertirai lo stimolo con maggiore frequenza e il getto diventerà più debole rispetto al solito. Talvolta è così difficoltoso che ci si deve aiutare spingendo con i muscoli della pancia. In sostanza, urinare per te diventerebbe più frequente e più difficile. Le soluzioni ci sono, ma non trascurare questi sintomi perché potresti poi arrivare ad avere calcoli, sangue nelle urine e addirittura sviluppare un’insufficienza renale.

La diagnosi 

Per capire quali sono le condizioni della tua prostata ti verrà sicuramente consigliata una visita urologica con esplorazione rettale, a cui verrà abbinata una serie di esami d’approfondimento e per aiutare a escludere altre patologie. Eccone alcuni:

  • Uroflussimetria, per capire le caratteriste del getto d’urina
  • Ecografia dell’addome, per escludere complicanze a reni e uretra
  • PSA, per escludere altre malattie alla prostata

Le cure

Sicuramente il primo consiglio è quello di avere uno stile di vita sano quindi fare attività fisica, seguire una dieta che preveda molta acqua ed evitare cibi che appesantiscano fisico e intestino. A questo si può poi aggiungere la terapia farmacologica, quindi a base di farmaci, che si distingue in due tipologie:

  • inibitori della 5-a-reduttasi per rallentare la crescita della prostata
  • alfa litici per aiutare l’apertura ad imbuto del collo vescicale e dell’uretra prostatica e migliorare l’uscita dell’urina.

In ultimo c’è poi la chirurgia che però di solito viene consigliata solo nelle forme più preoccupanti, perché prevede la rimozione totale o parziale della parte ingrossata:

  • Turp, che rimuove per via endoscopica la prostata con anestesia spinale o totale
  • laserterapia, che però talvolta infiamma i tessuti
  • chirurgia tradizionale ma essendo più invasiva viene consigliata quando le dimensioni dell’ipertrofia prostatica sono davvero notevoli (superano i 150 ml).

Ecco qualche caso in cui la chirurgia ti può essere proposta:

  • sintomi delle basse vie urinarie e in cui i farmaci non hanno funzionato
  •  ritenzione urinaria cronica
  • insufficienza renale cronica secondaria all’ostruzione
  • calcolosi vescicale 
  • ripetuti episodi di perdita di sangue
  • infezioni urinarie ricorrenti.

Fonti| Mater Domini, Fondazione Veronesi

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