Isteroscopia: preparazione e svolgimento di un esame ginecologico comune e privo di rischi

L’isteroscopia è un esame diagnostico endoscopico che permette di rilevare eventuali condizioni patologiche dell’utero. Si tratta di una tecnica mini-invasiva molto utile sia nel rilevare condizioni patologiche, sia per curarle. Vediamo insieme come si svolge e le principali differenze tra le due tipologie esistenti, l’isteroscopia diagnostica e operativa.
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6 Maggio 2021 * ultima modifica il 06/05/2021

L’isteroscopia è un esame diagnostico ginecologico non doloroso, effettuato solitamente in regime ambulatoriale, che non comporta rischi. Ne esistono di due tipologie, isteroscopia diagnostica e isteroscopia operativa: vediamo in cosa consistono e approfondiamone le differenze.

Cos’è

L’isteroscopia è un esame endoscopico che permette di vedere l’interno della cavità uterina e del canale cervicale: l’esame è eseguito tramite l’utilizzo dell’isteroscopio, uno strumento sottile (tra i 2 e i 5 mm) dotato di telecamera e luce, che viene inserito nella vagina per raggiungere l’utero. Esistono due tipologie di isteroscopio, flessibile e rigido. L’utilizzo dell’isteroscopio flessibile è meno doloroso per le pazienti, ma quello rigido fornisce immagini qualitativamente migliori e in modo più rapido. Quest’ultimo è anche necessario in caso si verificasse la possibilità di dover intervenire chirurgicamente: si tratterebbe perciò di un’isteroscopia operativa, durante la quale si svolgono piccoli interventi chirurgici; quando l’esame è solo esplorativo si parla invece di un’isteroscopia diagnostica.

A cosa serve

L’isteroscopia è utile nel diagnosticare anomalie uterine, la presenza di malformazioni e patologie come polipi, fibromi, iperplasie e tumori dell’utero. La situazione più comune in cui viene prescritta e poi eseguita è nei casi di sanguinamento uterino anomalo, in età fertile ma soprattutto nelle donne che sono già in menopausa.

Tramite l’isteroscopia operativa si possono anche prelevare campioni di tessuto da analizzare, qualora sia necessario, e rimuovere polipi, piccoli fibromi e correggere delle lievi malformazioni.

Un medico prepara l’isteroscopio prima della procedura.

Quando farla

L’isteroscopia è un esame che può essere eseguito in donne di ogni età, a meno che non ci siano particolari conformazioni anatomiche che impediscono lo svolgersi dell’esame.

Nelle pazienti in età fertile, come per molte visite ed esami ginecologici, sarebbe opportuno programmarla in modo tale da  evitare il ciclo mestruale: il momento migliore sarebbe nei primi giorni subito dopo la fine del ciclo. L’esame, inoltre, non può essere effettuato in caso di infezione o infiammazione pelvica in corso, e in caso di gravidanza.

Preparazione

Per eseguire un’isteroscopia diagnostica non occorre una preparazione particolare all’esame, tranne prestare attenzione e avvertire se si assumono farmaci anticoagulanti.

Per l’isteroscopia operativa potrebbe essere necessario somministrare un antidolorifico alla paziente, o un’anestesia locale o sedazione nei casi in cui l’esame richieda una procedura chirurgica: in quest’ultimo caso occorrerà eseguire precedentemente degli esami del sangue e un elettrocardiogramma, come per ogni intervento che richieda un’anestesia. Nel caso di intervento sarà necessario il digiuno dalla sera prima.

Come si svolge

In base alla finalità dell’esame, la procedura si può svolgere in regime ambulatoriale, quindi in anestesia locale e con la dimissione prevista nel giro di poche ore, o in sala operatoria;  l’isteroscopia diagnostica la dura circa 10-15 minuti, mentre per quella operativa la durata cambia in base alla natura dell’intervento, e potrebbe variare dai 15 ai 60 minuti.

La paziente assumerà la classica posizione litotomica delle visite ginecologiche, ossia stesa su di un lettino con i piedi sopra al livello dei fianchi, sostenuti da delle staffe.

Per facilitare il raggiungimento dell’utero si possono distendere e rilassare le pareti dello stesso tramite l’utilizzo di liquido (soluzione fisiologica) o l’insufflazione di anidride carbonica: una volta disteso si procederà con l’inserimento dell’isteroscopio tramite vaginoscopia lungo il canale cervicale, fino a raggiungere la cavità uterina. Eventualmente, si può optare per l’utilizzo dello speculum (un dispositivo medico utilizzato per mantenere aperto un orifizio) per facilitare l’apertura.

Nei casi di isteroscopia diagnostica non occorrono particolari attenzioni o premure, in quanto non dolorosa, al termine dell’esame la paziente potrà andarsene da sola senza bisogno di aiuti e riprendere le normali attività. Si potrebbero avvertire leggeri crampi addominali a causa della distensione dell’utero, simili ai dolori avvertiti durante il ciclo mestruale, e un lieve dolore alla spalla, disturbi che scompaiono comunemente nel giro di mezz’ora.

Nei casi di isteroscopia operativa il rilascio richiederà qualche ora in più e avverrà dopo un breve periodo di osservazione, per un paio di giorni potrebbe essere meglio evitare attività che richiedono sforzi o concentrazione a causa dell’anestesia, quindi anche per il ritorno a casa sarebbe opportuno farsi accompagnare da qualcuno. È possibile, in questi casi, avvertire del dolore all’addome, spalla e schiena per alcuni giorni, e avere delle perdite vaginali: in quest'ultimo caso si raccomanda l’astensione dai rapporti sessuali, almeno fino al termine delle stesse.

Controindicazioni

L’isteroscopia è un esame che tendenzialmente non comporta rischi e che viene praticato comunemente come oggetto di diagnosi.

In rarissimi casi potrebbero insorgere infezioni, sia nell’isteroscopia diagnostica che in quella operativa, ma sono eventi estremamente inusuali; anche la perforazione dell’utero è molto poco probabile. Un’altra condizione che potrebbe verificarsi, sempre in modo raro, è una reazione vagale a causa della stimolazione dell’utero, che potrebbe provocare sudorazione, rallentamento del battito cardiaco e abbassamento della pressione arteriosa.

Nell’eventualità subentrasse un’infezione il semplice trattamento con antibiotici è sufficiente a risolvere il problema, pertanto si tratta di un esame che non presenta rischi prolungati.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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