La biopsia liquida potrebbe aiutare a risolvere i ritardi nelle diagnosi di tumore a causa del Covid

Si tratta di un esame più rapido e che non deve essere eseguito per forza in un ospedale. Potrebbe quindi aiutare ad alleggerire le liste di attesa e a smaltire gli screening rimandati durante i mesi di lockdown di marzo e aprile. I ritardi nelle diagnosi di tumore sono pericolosi, perché possono ridurre le possibilità di sopravvivenza del paziente.
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Giulia Dallagiovanna 30 Dicembre 2020
* ultima modifica il 22/02/2021

Ci sono i morti provocati dal Covid-19 e poi ci sono le morti indirette, quelle che sono accadute perché gli ospedali erano pieni e i pazienti non hanno potuto ricevere le cure di avevano bisogno e quelle che potrebbero verificarsi in futuro a causa delle troppe visite rimandate. A quest'ultimo gruppo appartengono i decessi per tumore. Su Ohga ti avevamo già raccontato il problema degli screening e delle diagnosi in ritardo a causa della pressione della pandemia sulle strutture sanitarie. Una possibile soluzione però esiste ed è la biopsia liquida. Lo suggeriscono Giuseppe Mucci, CEO di Bioscience Institute, e Giuseppe Novelli, professore ordinario di Genetica Medica all'Università degli studi di Roma “Tor Vergata”.

Prima di tutto, cos'è la biopsia liquida? Si tratta di un semplice prelievo del tuo sangue periferico, ovvero quello che di norma scorre nelle vene, per poter individuare eventuali cellule cancerogene già in circolo o il DNA tumorale. In questo modo si può rilevare subito la presenza di una neoplasia, anche solida, e studiare il suo profilo genomico.

Questo esame ha diversi vantaggi, che nella situazione che stiamo vivendo appaiono ancora più utili: è rapido, non necessita di un eccessivo dispiego di personale sanitario di cui proprio negli ultimi mesi è emersa la grave carenza che c'è in Italia, è poco invasivo e non deve per forza essere effettuato in un ospedale, venendo incontro anche alle paure di chi teme ancora di rischiare di contagiarsi in queste strutture. Anche se, è sempre importante ribadirlo, oggi sono sicure e prevedono percorsi separati per pazienti Covid e per tutti gli altri.

"La biopsia liquida si sta rivelando un potente strumento per valutare il profilo genomico del tumore dei pazienti – ha spiegato proprio il professor Novelli, – permettendoci di studiare, attraverso le tecnologie di sequenziamento di nuova generazione, l'eterogeneità delle mutazioni e la loro frequenza, in modo dinamico. Consente quindi anche il monitoraggio della risposta alla terapia e l'identificazione precoce dei meccanismi di resistenza". E aggiunge:  "L'implementazione di questa tecnica nella pratica clinica migliorerà le procedure diagnostiche mirate e le terapie personalizzate nei pazienti con tumori diversi".

La biopsia liquida permette anche di studiare il profilo genomico del tumore

Si parla anche delle tipologie di cancro più diffuse, come quelle al seno, al polmone o al colon-retto. Secondo uno studio pubblicato su The Lancet Oncology, i ritardi negli screening e quindi nelle cure potrebbero ridurre significativamente la possibilità di essere ancora vivi a cinque anni dalla diagnosi. Ed ecco perché ti parlavo di morti indirette a causa del Covid-19.

La raccomandazione è quella di non saltare le visite di controllo per timore del contagio, ma piuttosto rivolgere tutti i propri dubbi alla persona con la quale si è fissato l'appuntamento. Per ospedali e ambulatori potrebbe invece tornare utile la biopsia liquida, per alleggerire le liste di attesa che il lockdown ha fatto diventare eccezionalmente lunghe.

Fonti| Comunicato stampa Bioscience Institute; "The impact of the COVID-19 pandemic on cancer deaths due to delays in diagnosis in England, UK: a national, population-based, modelling study", pubblicato su The Lancet Oncology il 20 giugno 2020

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