La Fda ha approvato le prime due terapie geniche per il trattamento dell’anemia falciforme

Entrambe le terapie sono realizzate a partire dalle cellule staminali del sangue del paziente stesso, che dopo essere state modificate, vengono somministrate di nuovo nel paziente. Una delle due, la Casgevy, è anche la prima a basarsi una tecnologia di editing del genoma.
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Maria Teresa Gasbarrone 13 Dicembre 2023
* ultima modifica il 13/12/2023

La Food and Drug Administration (Fda), l'autorità governativa statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha appena approvato le prime due terapie geniche per il trattamento dell'anemia falciforme nei pazienti dai 12 anni in su.

Una delle due, la Casgevy, è anche la prima terapia approvata dalla Fda a utilizzare un tipo di tecnologia innovativa di editing del genoma, decisione che segna un progresso storico nell'ambito delle terapie geniche.

Cosa sono le terapie geniche 

Sia Casgevy, che l'altra terapia appena approvata, la Lyfgenia, sono realizzate a partire dalle cellule staminali del sangue del paziente stesso, che dopo essere state modificate, vengono somministrate in un'unica infusione a dose singola nell'ambito di un trapianto di cellule staminali ematopoietiche, ovvero del sangue.

Prima del trattamento, le cellule staminali del paziente vengono raccolte e poi il paziente deve essere sottoposto a condizionamento mieloablativo (chemioterapia ad alte dosi), un processo che rimuove le cellule dal midollo osseo per sostituirle con le cellule modificate di Casgevy e Lyfgenia. I pazienti che hanno ricevuto Casgevy o Lyfgenia saranno seguiti a lungo termine per valutare la sicurezza e l'efficacia di ciascun prodotto.

Le terapie geniche puntano infatti a trattare una patologia mirando direttamente alle sue basi genetiche. Il concetto alla base è quello di fornire all'organismo una copia corretta del gene difettoso o un altro gene che possa compensarne il malfunzionamento nelle cellule colpite dalla malattia.

L'anemia falciforme

L’anemia falciforme è una malattia genetica ereditaria del sangue e colpisce in particolare i globuli rossi, con una mutazione nella loro forma che li rende, appunto, simili a una falce. Di conseguenza saranno più rigidi e tenderanno ad aggregarsi tra loro, formando degli ostacoli alla corretta circolazione del sangue. Non esiste ancora una cura definitiva.

Il problema principale della malattia falciforme è una mutazione dell'emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi che fornisce ossigeno ai tessuti dell'organismo. Questa mutazione fa sì che i globuli rossi sviluppino una forma a mezzaluna o a "falce".

Questi globuli rossi falciformi restringono il flusso dei vasi sanguigni e limitano l'apporto di ossigeno ai tessuti dell'organismo, provocando forti dolori e danni agli organi chiamati eventi vaso-occlusivi (VOE) o crisi vaso-occlusive (VOC). Il ripetersi di questi eventi o crisi può portare a disabilità pericolose per la vita, fino al rischio di morte precoce.

Cos'è l'editing del genoma?

Come anticipato, Casgevy è la prima terapia approvata nel trattamento dell'anemia falciforme a utilizzare l'editing del genoma. Questo particolare processo è stato reso possibile dalla tecnologia CRISPR/Cas9, che riesce a tagliare il DNA in aree mirate, consentendo di modificare accuratamente (rimuovere, aggiungere o sostituire) il DNA nel punto in cui è stato tagliato.

Le cellule staminali del sangue modificate vengono trapiantate nel paziente dove si innestano (si attaccano e si moltiplicano) nel midollo osseo e aumentano la produzione di emoglobina fetale (HbF), un tipo di emoglobina che facilita il trasporto di ossigeno.

"La terapia genica promette di fornire trattamenti più mirati ed efficaci, soprattutto per gli individui affetti da malattie rare per i quali le attuali opzioni terapeutiche sono limitate", ha spiegato Nicole Verdun, direttore dell'Ufficio Prodotti Terapeutici all'interno del Centro per la Valutazione e la Ricerca Biologica della FD

Fonte | Fda;

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