La naturopatia: i benefici, le controindicazioni e il significato profondo dietro a un malessere

Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Queste informazioni hanno solo un fine illustrativo.
Cos’è la Naturopatia? Cosa tratta questa disciplina e fino a che punto può arrivare? Viene ripresa negli ultimi anni per affiancare l’approccio medico classico e considerare la persona nella sua totalità: esiste un mondo dentro di noi da comprendere per riacquistare il ben-essere con piccoli passi.
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Serena Marega 10 Maggio 2019
Scritto da Serena Marega Naturopata

La naturopatia è l'insieme di pratiche di medicina alternativa che stimolano la capacità di auto-guarigione che ognuno ha fin dalla nascita e le origini risalgono ad Ippocrate: a lui si deve il prezioso primum non nocere, ovvero innanzitutto non nuocere ma sostenere.

Non si tratta di una pratica medica, infatti viene associata alla medicina classica per prevenire diversi disturbi e per trattare gli squilibri del corpo, della sfera emotiva ed energetica, grazie a rimedi naturali e tecniche per seguire poi una determinata filosofia di vita.

La naturopatia è una disciplina che considera l'uomo nella sua totalità: si sente spesso parlare di visione olistica che infatti significa proprio questo, totalità, e proviene dal greco holos=tutto.

Cosa significa visione olistica?

Ogni individuo viene visto nel suo insieme, viene considerato secondo caratteristiche fisiche, emotive, nutrizionali e dello di stile di vita e viene così aiutato rispettando la sua unicità e le esigenze personali.

Come possiamo aiutare le persone?

Come rimedi naturali, si possono distinguere diversi campi applicativi: l'utilizzo della fitoterapia ossia l'uso delle piante, della gemmoterapia e dell'oligo terapia ossia l'utilizzo di gemme e oligoelementi oppure la floriterapia per la gestione delle emozioni grazie all'utilizzo dei fiori di Bach, dei fiori Australiani, dei californiani e siberiani.

Capita spesso anche di consigliare determinati cibi rispetto ad altri, seguendo i principi della medicina tradizionale cinese (MTC), la macrobiotica o quelli della nutrizione occidentale, a seconda della specialità del professionista: tutti ci rendiamo conto ormai che determinati alimenti possono infiammare di più rispetto ad altri e per ogni problematica, il naturopata cerca di guidare la persona nella scelta affinché consideri il cibo come qualcosa che farà parte di sé e capace di aiutarlo per ritornare in uno stato di ben-essere.

In alcuni casi si può ricorrere a trattamenti antichi come i bagni di fieno, pratiche note delle zone di montagna, alla coppettazione ossia l'utilizzo di coppette di vetro che aiutano l'energia del corpo a scorrere meglio come può fare l'agopuntura.

Mi piace pensare che si un percorso per ascoltarsi, leggere “dietro le righe” il significato di ogni disturbo, saper apprezzare la ciclicità della natura e dei personali ritmi che nel mondo odierno vengono sommersi dalla vita frenetica.

Hai mai sentito parlare della “punta dell'iceberg”?

Per “punta dell'iceberg” si intende ciò che rimane in superficie, che è visibile e percepibile come un male allo stomaco, un intestino pigro, la tachicardia, il sonno disturbato, l'ansia.. tutti quei malesseri che fanno percepire il dolore e ci fanno ammalare.

Dentro di noi si intrecciano miliardi di informazioni provenienti dalle nostre emozioni, da squilibri ormonali, influenze genetiche, tendenze comportamentali e rimangono lì a comunicare tra loro: immagina una fitta rete di comunicazione che esce in superficie e si dirige verso la punta dell'iceberg. Ma non è tutto qui.

Ti sei mai chiesto perché ci capitano certe cose? Quale significato c'è dietro ad un malessere?

Questo capita quando la persona non è consapevole o non dà attenzione alla sua vita, alle sue priorità e necessità e uno dei compiti del naturopata è trovare le connessioni tra i sistemi, ossia le diverse origini di una problematica: un disturbo infatti è il risultato di più fattori, dell'interazione tra corpo, emozioni, energia e nutrizione.

Questo è il motivo per cui viene definita una disciplina olistica: la persona non è il suo disturbo ma l'intreccio di più informazioni.

Come mai mi ammalo spesso? Quali fattori mi predispongono al malessere? Mangio correttamente? Scarico lo stress? Sono felice? Come mai quest'organo? Come mai questo punto della schiena? Sbaglio qualcosa?

Queste sono alcune domande che ti fai spesso e che ti farei  se mi chiedessi un consulto.

Quali disturbi possiamo trattare e da che età ?

Il bello di questa disciplina è che è rivolta a tutti: il naturopata professionista ha comunque il dovere di conoscere i limiti della sua professione e delle eventuali controindicazioni, se consiglia l'utilizzo di integratori naturali a soggetti predisposti o in cura con trattamenti farmacologici.

Nella mia pratica giornaliera, in questi anni, ho potuto notare che la naturopatia sostiene varie problematiche e molto spesso fa parte dei metodi preventivi: per esempio si trattano squilibri all'apparto digerente per gestire le gastriti, la cattiva digestione o la pesantezza di stomaco, il colon irritabile, la stipsi, la diarrea, le candide intestinali, le intolleranze alimentari. Si può intervenire anche per l'apparato genito-urinario in caso di dolori mestruali, cistiti, candide, per la sindrome premestruale che porta nervosismo a metà ciclo, cefalee, eccessi alimentari oppure per la menopausa e l'andropausa. Si possono prevenire le alterazioni all' apparato respiratorio per le bronchiti, i raffreddori, le tonsilliti partendo un paio di mesi prima della stagione fredda regolando la scelta del cibo e degli integratori.

Capita spesso di consigliare cicli di cambio di alimentazione, stile di vita e integratori per l'osteoporosi soprattutto dopo una certa età, o per dolori osteoarticolari (osteopenie, artriti, artrosi). Nei cambi di stagione è buona abitudine ripulire il corpo da tossine grazie a delle pratiche disintossicanti per il fegato e aiutare il sistema immunitario per chi è solito soffrire di influenze e raffreddori o infiammazioni frequenti.

Ricordo con piacere che cominciai a studiare Tecniche erboristiche quando mi capitò la classica tachicardia da ansia pre-esame e un'erba, il biancospino, mi aiutò a rilassarmi: stupita, compresi molto bene che le discipline naturali, se studiate a dovere, potevano apportare benefici anche in caso di stress cronico. Un aiuto sono ad esempio le tecniche di rilassamento e di meditazione, che al giorno d'oggi si sono sviluppate con maggiore facilità.

In linea generale, in naturopatia si possono trattare i malesseri minori, utilizzandola come integrazione e sostegno alla medicina classica, senza dimenticare e tralasciare comunque il consiglio del proprio medico e gli eventuali esami, screening, interventi o terapie assolutamente necessari per la salute.

Quali sono i benefici?

Ciò che racconto deriva dall'esperienza, non da un manuale: il beneficio più importante è rendersi conto dei fattori che hanno portato a sviluppare quella problematica.

A partire da questo, le persone considerano la vita in maniera differente. Imparano qualcosa di più del prendere un rimedio naturale o di combinare gli alimenti: imparano ad ascoltarsi.

Imparano a fermarsi.

Questo è il concetto di consapevolezza che intendo e il motivo per cui sono diventata un naturopata e amo il mio lavoro.

Vorrei concludere con questa massima di Paracelso e lasciare il lettore con qualche chiarezza in più riguardo a questa disciplina, ma anche con qualche punto interrogativo per se stesso:

Coloro che si limitano a studiare e a trattare gli effetti della malattia sono come le persone che immaginano di poter mandare via l'inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causa l'inverno, ma l'inverno che causa la neve.