La pubalgia: un dolore legato soprattutto allo sport

Sei uno sportivo? Hai un dolore all’altezza del pube? Potrebbe essere pubalgia. Se ne soffri, sicuramente ti ricorderai di un dolore piuttosto intenso nella zona pubica, inguinale o all’interno della coscia. Ma in cosa consiste e come si può distinguere da un lieve e comune dolore? Quali sono i trattamenti migliori?
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Luglio 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Hai mai sentito parlare di pubalgia? Se sei uno sportivo sicuramente sì dal momento che si tratta di una delle condizioni di dolore e disagio più diffuse tra chi pratica sport.

Si tratta più che altro di un sintomo, ovvero di un dolore nella zona del pube e in quella inguinale o all’interno della coscia dovuto all'infiammazione di nervi e tendini.

Di solito a provocare questa condizione sono microtraumi ripetuti che vanno a stressare quell'area. Ad esserne a rischio sono in particolare gli sportivi o chi è esposto a movimenti che facilitano l'insorgere di all’altezza del pube o della piega inguinale.

Si può presentare in tre diverse forme:

  • malattia degli adduttori: provocata da movimenti veloci di aggiustamento posturale che possono provocare uno stiramento dei muscoli adduttori della coscia
  • osteo-artropatia pubica: causata normalmente da un sovraccarico dovuto a iper sollecitazioni croniche ripetute
  • sindrome della guaina del retto femorale: conseguente a un trauma

Per quanto riguarda la cura, di solito si segue un percorso terapeutico che offre diverse possibilità e il cui scopo non è solo risolvere la pubalgia, ma evitare che questa si ripresenti.

Cosa causa la pubalgia

Le cause della pubalgia possono essere varie e puoi dividerle in cause fisiche e cause non fisiche.

Cause fisiche

Ci sono ragioni strettamente legate al tuo organismo che possono favorire l'insorgenza della pubalgia. Sto parlando, per esempio di:

  • pregressi traumi a carico del bacino o del ginocchio
  • limitazioni articolari congenite e o degenerative
  • malattie a carico del piede
  • alterazioni della curva della colonna vertebrale
  • alterazioni della muscolatura dell’addome a seguito di interventi chirurgici
  • sovraccarico muscolare conseguente a disfunzioni della postura

Cause non fisiche

Spesso l’uso di scarpe non adeguate allo sport che si sta praticando può causare l'infiammazione di nervi e tendini nella zona del pube e in quella inguinale o all’interno della coscia. Oppure traumi del piede o della gamba possono portare ad alterazioni nel modo di camminare. Tutto questo può far sì che la muscolatura sia sottoposta a stiramenti anomali, causa della reazione infiammatoria.

I sintomi della pubalgia

La pubalgia si caratterizza per tutta una serie di sintomi comuni e altri invece meno frequenti.

I sintomi comuni

All’inizio del problema il dolore di norma si limita alla zona pubica, per poi estendersi nell'area della coscia e a volte anche in sede retropubica. E può essere anche associato a tenesmo vescicale, ossia la necessità costante di dover urinare.

Soprattutto all'inizio, potresti avvertire il dolore in particolare quando ti svegli o quando pratichi attività fisica. Nei casi più gravi il dolore è incessante, peggiora e si acutizza in seguito movimenti bruschi.

I sintomi meno comuni

Questa infiammazione può dare luogo poi a delle rare manifestazioni dolore in altre zone del corpo come il fianco. Chi ne soffre potrebbe anche patire la persistente sensazione di dover urinare anche con la vescica completamente vuota.

Diagnosi della pubalgia

La diagnosi verrà effettuata durante una visita specialistica fisiatrica, grazie prima di tutto all’osservazione clinica.

Se poi lo specialista lo riterrà opportuno e utile, potrà richiedere esami di approfondimento come la radiografia del bacino, la risonanza magnetica e l'ecografia che permette di effettuare una diagnosi differenziale, soprattutto con le ernie inguinali.

Come curare la pubalgia

Per curare la pubalgia non esistono farmaci specifici. Ti consiglio prima di tutto una serie di impacchi freddi con del ghiaccio e il riposo, se il trauma che hai subito è molto recente. Se il dolore non passa, oltre a richiedere una visita dal medico, puoi anche assumere degli antinfiammatori e ricorrere a una terapia antinfiammatoria locale come, per esempio, gel e pomate o cerotti.

C’è anche da tenere in considerazione, sempre se il dolore persiste come intensità o nel tempo, che è molto utile sottoporsi alla Tecar-terapia o al trattamento mediante Tens, ultrasuoni o laser terapia. Un'ultima possibilità sono le onde d’urto, un trattamento molto efficace quando il dolore persiste da lungo tempo perché aiuta l’afflusso di sangue verso i tessuti infiammati. I tempi di ripresa sono soggettivi ma con pazienza, esercizi di rinforzo muscolare e un po' stretching il gioco è fatto.

Solo se la situazione risulta parecchio grave la terapia consigliata è quella chirurgica. È la strada che i medici scelgono di percorrere nel caso di un’ernia inguinale erroneamente scambiata per pubalgia.

Prognosi e recupero

Come ti ho spiegato prima, la pubalgia richiede un periodo di riposo che può prevedere dalle 2 alle 3 settimane di stop fino a qualche mese. In questo lasso di tempo devi considerare anche quello da dedicare al trattamento che, di norma, può richiedere dalle 10 alle 12 settimane.

Prevenzione della pubalgia

Si può prevenire la pubalgia? La risposta è sì, facendo attenzione a tenere una corretta postura mentre si pratica sport ma anche quando si campioni importanti e pesanti gesti lavorativi.

Fonti| Mater Domini, Humanitas

(Articolo scritto da Valentina Danesi il 14 novembre 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 5 luglio 2023)

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