L’abbonamento per i mezzi a 9 euro al mese abbatte le emissioni e convince i tedeschi (che ora lo vogliono fisso)

Le politiche di decarbonizzazione funzionano soltanto se il cittadino viene messo nelle condizioni economiche di poter partecipare. È il caso della Germania, che per ridurre sensibilmente i livelli delle emissioni di CO2 ha introdotto un abbonamento mensile al costo di 9 euro, ma ora la misura sta per scadere, anche se i risultati sono più che positivi.
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Francesco Castagna 1 Settembre 2022

Non più di tre mesi fa la Germania ha scelto di adottare delle misure di riduzione del costo degli abbonamenti per il trasporto pubblico, per intervenire sul caro-vita – che sta mettendo sempre più in difficoltà le famiglie europee a causa della mancanza delle materie prime e del regime di contingentamento energetico – e promuovere il trasporto pubblico con il fine di decarbonizzare il più rapidamente possibile il Paese.

Il periodo estivo è quasi giunto al termine per la maggior parte dei lavoratori e, dati alla mano, la scelta della Germania ha funzionato: ha modificato le abitudini dei cittadini tedeschi, che hanno ridotto significativamente l'uso della macchina e, di conseguenza,  la percentuale delle emissioni inquinanti. Una cosa è certa, quindi, tra le misure che ci coinvolgono in prima persona nel contrasto al riscaldamento globale c'è sicuramente la necessità di cambiare radicalmente il modo in cui ci spostiamo.

9 euro ticket

In Germania sembrano esserci riusciti, almeno per quanto riguarda il periodo estivo. La Verband Deutscher Verkehrsunternehmen (VDV), ovvero l'Associazione delle aziende di trasporto tedesche, ha pubblicato lunedì 29 agosto i primi risultati sulla misura del ticket da 9 euro. Il bilancio (al 29 agosto 2022) è di 52 milioni di abbonamenti venduti (più della metà se escludiamo i turisti e consideriamo che, come popolazione, la Germania, al 2020, si aggira sugli 83,24 milioni).

I dati

La VDV ha condotto insieme ad alcuni centri di ricerca circa 6.000 interviste settimanali, per capire il grado di soddisfazione da parte dei cittadini tedeschi, e dei turisti.

Ma soprattutto, la VDV ha cercato di capire quanto questa misura abbia avuto un impatto sul cambio di abitudini dei cittadini tedeschi, e anche se modesto il cambiamento c'è stato: da una parte 10 milioni di utenti che già utilizzavano i mezzi hanno usufruito della misura, dall'altra il 17%  dei 52 milioni è passato da altri mezzi di trasporto come l'auto, la bicicletta ecc. al trasporto pubblico nel mese di agosto.

Ma gli utenti spesso si spostano con modalità miste, per arrivare al luogo di lavoro molti prendono l'auto fino alla metropolitana più vicina. Ebbene, l'associazione ha segnalato che c'è stato un piccolo – ma significativo – cambiamento anche in tal senso, infatti almeno il 10% degli utenti ha rinunciato ad almeno uno dei suoi spostamenti quotidiani in auto.

Inoltre, si legge dal bilancio della VDV, "il 52% degli acquirenti e dei titolari di abbonamento utilizza il biglietto per gli spostamenti quotidiani (commissioni, visite mediche, acquisti, ecc.), il 40% per le visite e il 37% per i viaggi di lavoro. Seguono le escursioni e i viaggi in città, rispettivamente con il 33 e il 32%".

Intervenire con questo tipo di misure è una mossa vincente da parte degli Stati che si impegnano nei processi di decarbonizzazione: per spingere il singolo a fare la propria parte per l'ambiente bisogna metterlo nelle condizioni di farlo. Lo stesso dovrebbe accadere anche in altri ambiti, dove per esempio il consumatore si trova a dover fare una scelta tra un prodotto non sostenibile, ma economico, e uno sostenibile, ma inaccessibile.

Il prezzo dell'abbonamento a 9 euro infatti attrae nuovi clienti: dai dati emerge che 1 acquirente su 5 è un nuovo cliente che non ha mai utilizzato il trasporto pubblico, mentre il 27% degli abbonamenti attivati è di clienti che in precedenza utilizzavano il trasporto pubblico meno di una volta al mese.

Oltre a questa misura tuttavia deve essere portato avanti un potenziamento del parco mezzi nelle regioni in cui è più debole. Dalle interviste condotte dalla VDV e dagli istituti di ricerca il numero di abbonati nelle aree rurali è la metà di quello dei centri urbani. Oltre a una transizione ecologica infatti è importante il concetto di "just transition", ovvero transizione giusta, che tenga conto delle condizioni sociali ed economiche di tutti nell'azione per il clima. Dai pareri degli intervistati, infatti, emerge come il motivo principale per l'acquisto è ancora il prezzo (69%), mentre nelle aree rurali i cittadini hanno fatto presente che

Tuttavia la misura è in scadenza nei prossimi giorni, sono tante le associazioni dei consumatori che stanno protestando per cercare di ottenere un rinnovo. C'è anche chi spera che questa misura diventi la normalità, per i cittadini e per l'azione per il clima. C'è un dibattito aperto anche a livello istituzionale, nei giorni scorsi ha fatto scalpore la dichiarazione del ministro delle Finanze Lindner, che ha dichiarato che l'abbonamento a 9 euro al mese non è sostenibile e che a volerlo sono stati specialmente gli esponenti di sinistra e gli antifascisti.

Ieri, 31 agosto 2022, Lindner in un tweet ha risposto invece alle sollecitazioni del Ministro federale degli affari digitali e dei trasporti, Volker Wissing: "Volker @Wissing mi ha convinto: può realizzare un biglietto prenotabile digitalmente che può essere utilizzato a livello nazionale con una frazione delle risorse finanziarie di #9EuroTicket |s. Ora è il turno dei paesi. Quando la domanda di finanziamento è chiara, il prezzo può essere fissato. CL #WissingWirkt".