La solitudine fa male al cuore (ma non solo in termini di tristezza)

Un recente studio ha indagato gli effetti della solitudine su alcuni pazienti dimessi dall’ospedale dopo una patologia a carico dell’apparato cardiovascolare. Ne è risultato che l’assenza di una vita sociale può avere serie ripercussioni anche sulla salute fisica della persona.
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Gaia Cortese 1 Marzo 2023

Oltre il 30 per cento delle persone adulte soffre di solitudine. Non ha aiutato la recente pandemia che ha isolato le persone per un lungo periodo tagliandole fuori dalla vita sociale, e non aiuta la sempre più diffusa tendenza di non “fare rete”, o meglio, di rimanere sempre più concentrati sulla propria individualità, piuttosto che venirsi incontro e aiutarsi reciprocamente.

Il problema è che l’incidenza della solitudine è in aumento e, trattandosi di una condizione in grado di minacciare gravemente lo stato di benessere e la salute della persona che ne soffre, andrebbero presi dei provvedimenti in via preventiva.

La solitudine è a tutti gli effetti un problema di salute pubblica e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità si era già espressa in merito alle misure di isolamento sociale per il contenimento della pandemia considerandole una delle principali cause dell’aumento dei livelli di solitudine, depressione, abuso di alcol e drogate, comportamenti autolesionisti o suicidi negli ultimi anni.

Una solitudine che può avere anche effetti negativi sulla fragilità sociale di persone più esposte, come anziani, pensionati e pazienti.

Un recente studio pubblicato su Psychosomatic Medicine che ha coinvolto pazienti anziani ospedalizzati con insufficienza cardiaca ha evidenziato come, una volta dimesso, un individuo che vive più lontano dalla famiglia, dagli amici o da altri affetti ha probabilità due volte maggiori di avere ricadute e di morire di infarto nei due anni successivi rispetto a chi recupera la vita sociale su cui poteva contare prima della malattia.

Ma è possibile che la solitudine abbia tali ripercussioni sulla salute di una persona? Come ha spiegato Angelina Sutin, professoressa di Scienze del comportamento alla Florida State University"chi si sente solo e ne soffre può entrare in una spirale di abitudini dannose come la sedentarietà o peggio, l'abuso di sostanze. Ciò non fa altro che accrescere il carico di malattia e soprattutto ne accelera il decorso".