La sostenibilità va… piano: dal 1° gennaio 2024 a Milano potrebbe arrivare la “zona 30” per ridurre la velocità delle auto

Il Consiglio comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno che prevede, a partire dal prossimo anno, di imporre il limite dei 30 chilometri orari in ogni area della città, dal centro alla periferia, sostituendo quello dei 50 km/h. Un modo per tutelare i pedoni e favorire la mobilità dolce.
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Martina Alfieri 10 Gennaio 2023

Possiamo immaginare che le città del futuro, se vorranno abbracciare realmente la sfida della sostenibilità e delle emissioni zero, dovranno essere sempre più pedonali e libere dal traffico automobilistico.

Per questo Milano si prepara a favorire chi, in città, si sposta camminando: a partire dal 1° gennaio 2024 tutto il capoluogo lombardo diventerà “zona 30”. I veicoli a motore, dunque, potranno circolare a una velocità massima di 30 chilometri orari, eccetto in alcune arterie a grande scorrimento che dovrebbero mantenere un limite di 50 km/h.

L’ordine del giorno approvato il 9 gennaio dal Consiglio comunale di Milano prevede di estendere, a partire dal prossimo anno, il limite di velocità – già presente in alcune zone – a tutto il territorio urbano, città e periferia. Non è ancora detta l’ultima parola: la misura dovrà infatti essere discussa e definita dalla giunta, ma intanto è un primo passo avanti per portare Milano al pari con altre grandi città europee.

Per il consigliere di maggioranza Marco Mazzei, promotore del provvedimento, “Milano Città 30”è un traguardo importante per tutta la collettività. Abbassare il limite di velocità da 50 a 30 km/h, infatti, potrebbe permettere di salvare la vita delle persone coinvolte in incidenti stradali.

Abbiamo imparato che la rivincita delle città passa dalla trasformazione in strade delle sue attuali auto-strade e che solo con poche automobili, piccole, lente, condivise ed elettriche, questa trasformazione sarà possibile”, scrive il consigliere Mazzei.

Sempre più città hanno l’ambizione di diventare “città 30”: aumentare le zone urbane che impongono il limite di 30 km/h consente infatti di ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la sicurezza per chi sceglie la mobilità dolce, spostandosi a piedi e in bicicletta. In Europa, Parigi e Bruxelles rappresentano due esempi virtuosi, mentre in Italia tra le prime della classe troviamo Olbia e Bologna.