I lassativi dovrebbero essere assunti dietro consiglio medico in aggiunta ad altri rimedi naturali per combattere la costipazione, come un maggior apporto di fibre, acqua e attività fisica regolare. A volte però se ne fa un uso scorretto, prendendoli allo scopo di dimagrire. Quali pericoli nasconde questa pratica?
Le persone che assumono lassativi per dimagrire solitamente pensano che eliminare il cibo subito dopo averlo assunto impedisca l’assorbimento di calorie, impedendo loro di ingrassare. Per fare ciò assumono lassativi subito dopo i pasti, credendo erroneamente che possa aiutare.
Il cibo, prima di raggiungere l’intestino, attraversa numerosi processi e il corpo assorbe le calorie molto prima della sua trasformazione in feci: per questo motivo espellere ciò che si trova dentro l’intestino non aiuta a dimagrire. L’uso di lassativi causa un dispendio di liquidi, per questo le persone potrebbero illudersi di aver perso peso, ma una volta che si reintroducono liquidi, il peso aumenta.
Abbiamo già accennato alla perdita di liquidi, quindi fra i pericoli maggiori di questa pratica scorretta possiamo inserire il rischio di disidratazione. L’uso prolungato di lassativi fa perdere molta acqua e questo potrebbe avere effetti collaterali quali:
Un altro pericolo che può incorrere, che può anche essere effetto della disidratazione, è lo squilibrio degli elettroliti. Gli elettroliti sono importanti minerali e sostanze nutritive e i principali del nostro corpo sono sodio, potassio e magnesio, che vengono assorbiti nel colon e sono fondamentali per il nostro organismo, soprattutto per il corretto funzionamento dei nervi e dei muscoli. Un mancato assorbimento può causare:
Oltre alla diarrea si potrebbe verificare anche costipazione, in quanto un uso prolungato di lassativi può far perdere tono muscolare all’intestino, oltre che a danneggiarlo, aumentando il rischio di cancro al colon; non solo l’intestino ne può risultare danneggiato, ma tutto il tratto digestivo, con rischio di sanguinamento rettale.
L’abuso di lassativi aumenta inoltre il rischio di sviluppare disturbi alimentari.