Le allergie alimentari sono sempre più diffuse: dagli Usa ecco un farmaco contro le reazioni più pericolose nei bambini

Appena approvato dalla Fda, il farmaco omalizumab è il primo in grado di contrastare le gravi reazioni avverse che colpiscono i soggetti con allergie alimentari quando vengono a contatto con l’allergene.
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Kevin Ben Alì Zinati 26 Febbraio 2024
* ultima modifica il 27/02/2024

Alle uova, al latte, alle arachidi o magari anche all’aglio. Le allergie alimentari sono tante e sempre più diffuse ma alcune possono diventare fastidiose al limite del rischioso.

Sì, perché sai bene che se una persona allergica viene a contatto con l’allergene in questione in maniera inconsapevole e involontaria, può stare davvero male.

Alcuni possono sviluppare problemi digestivi, orticaria, gonfiori ma nei casi più gravi la reazione allergica può anche causare uno shock anafilattico negligo di pochi minuti.

Dalla Food and Drug Administration tuttavia è arrivato il via libera per un nuovo alleato. Si tratta di farmaco non destinato però a curare le allergie.

L’omalizumab mira piuttosto a tutelare chi soffre di allergie alimentari multiple e gravi proprio da quelle reazioni gravi e pericolose che possono insorgere in seguito a esposizioni accidentali, come può accedere nella mensa di una scuola o ai tavoli di un ristorante.

Si tratta del primo farmaco di questo tipo approvato dalla FDA. Alla base della luce verde ci sono i risultati di uno studio presentato alla conferenza annuale dell’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology a Washington e pubblicati sul New England Journal of Medicine.

Condotto in 10 centri medici negli Stati Uniti, ha coinvolto oltre 160 bambini e adolescenti tra 1 e 17 anni, tutti quanti con un’allergia alle arachidi e ad almeno altri due alimenti tra cui anacardi, latte, uova, noci, grano e nocciole.

I partecipanti sono stati trattati e successivamente testati in modo da capire se erano in grado di tollerare tracce del proprio allergene alimentare “nemico” e se sì, quanto.

Di quelli che hanno effettivamente ricevuto il farmaco (e non il placebo), il 68% (quindi 75 persone su 110) hanno potuto mangiare una dose singola di proteine di arachidi senza sintomi allergici da moderati a gravi (come orticaria su tutto il corpo, tosse persistente, vomito), rispetto al 6% (3 dei soggetti 55 soggetti) che invece hanno ricevuto il placebo.

Il 17% dei soggetti trattati tuttavia non ha mostrato cambiamenti significativi nella quantità di proteine di arachidi tollerate: 100 mg era la dose massima consentita.

Per gli anacardi, il 42% (27 soggetti su 64) che trattati è arrivato fino a 1000mg rispetto al 3% (1 soggetto su 30) che ha ricevuto placebo. Per il latte, il 66% (25 soggetti su 38) delle persone “punte” aveva raggiunto quota 1000mg rispetto all’11% (2 su 19) del gruppo placebo. Per quanto riguarda l'uovo, invece, le percentuali sono state 67% (31 soggetti su 46) contro lo 0% dei 19 senza trattamento.

Di conseguenza, si legge nella documentazione fornita dalla Fda, il trattamento con omalizumab è approvato per alcuni pazienti con una o più allergie alimentari IgE-mediate: legate quindi a quegli anticorpi responsabili del rilascio di sostanze come l’istamina che provocano vari sintomi in relazione all’organo coinvolto.

Il farmaco sarebbe dunque in grado di ridurre il rischio di reazioni pericolose dopo l'esposizione a piccole quantità di allergeni ma questo, come ti dicevo all’inizio non equivale a un libera tutti: chi lo assume deve comunque evitare i cibi rischiosi.

Tuttavia, le parole del dottor Robert A. Wood, primo autore dell'articolo e direttore della Divisione Eudowood di allergia pediatrica, immunologia e reumatologia presso il Johns Hopkins Children's Center, riportate dal New York Times sono cariche di entusiamo: “Per una certa popolazione di pazienti con allergie alimentari, questo farmaco cambierà la vita”. 

Fonte | Fda; "Omalizumab for the Treatment of Multiple Food Allergies" pubblicato I 25 febbraio 2024 sulla rivista New England Journal of Medicine

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