Le malattie infiammatorie possono mettere a rischio il cuore?

Le malattie infiammatorie croniche vengono anche definite infiammazioni lente o a lungo termine, e generalmente possono durare da diversi mesi ad anni; la gravità e gli effetti che queste malattie hanno sul nostro organismo dipendono principalmente dalla causa. Esaminiamo insieme nel dettaglio gli effetti che possono avere sul nostro cuore.
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19 Ottobre 2023 * ultima modifica il 19/10/2023

La condizione di infiammazione è provocata dal nostro sistema immunitario: quando il nostro organismo riconosce degli agenti dannosi estranei, il meccanismo di difesa del nostro corpo entra in azione, instaurando un processo infiammatorio volto a proteggerci. L’infiammazione può essere acuta o cronica: nei casi cronici, quindi di infiammazione che dura nel tempo, si può riscontrare un impatto negativo sui tessuti e sugli organi, come ad esempio il cuore.

Cosa succede al nostro corpo se si ha un’infiammazione cronica

Le infiammazioni croniche possono avere diverse cause, ad esempio:

  • a seguito della presenza, non debellata completamente, di un organismo infettivo all’interno del nostro corpo;
  • una patologia autoimmune (come ad esempio l’artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico);
  • episodi ricorrenti di infiammazioni acute o cause non trattate di infiammazioni acute;
  • esposizione prolungata a sostanze irritanti.

Diversi fattori di rischio possono aumentare la risposta infiammatoria del nostro organismo, come l’età, condizioni di obesità, diete ricche di grassi saturi e zuccheri raffinati, il fumo e situazioni di stress e disturbi del sonno.

I sintomi che possono svilupparsi in caso di infiammazione cronica sono i seguenti:

  • dolore diffuso, come mialgia (dolore muscolare) e artralgia (dolore ad articolazioni);
  • stanchezza e affaticamento;
  • insonnia;
  • depressione, ansia e disturbi dell’umore;
  • disturbi gastrointestinali, come stitichezza, diarrea e reflusso;
  • variazioni di peso corporeo, sia aumento che perdita;
  • infezioni frequenti e persistenti.

Le malattie infiammatorie croniche e il rischio cardiovascolare

L’infiammazione cronica aumenta il rischio cardiovascolare, in quanto:

  • vi è la presenza di vasodilatazione, quindi i vasi sanguigni si espandono;
  • aumenta il flusso sanguigno;
  • la diapedesi è particolarmente intensa: si assiste al passaggio di elementi cellulari infiammatorie del sangue attraverso le pareti di vasi e venule.

Vi è una relazione importante tra infiammazione e rischio cardiovascolare soprattutto in presenza di aterosclerosi, una malattia degenerativa multifattoriale che colpisce le arterie, infiammandole, in quanto la stessa aumenta il rischio di eventi cardiovascolari come infarto del miocardio e ictus.

Le terapie e i rimedi disponibili

La terapia per l’infiammazione cronica dipenderà dalla causa che sta alla base della stessa. Esistono anche dei cambiamenti nello stile di vita che possono essere utili nel cercare di minimizzare i fattori di rischio che abbiamo elencato nel paragrafo precedente. Questi cambiamenti si possono così elencare:

  • perdita di peso: sembrerebbe essere la cosa più efficace, soprattutto nei casi di artrite infiammatoria cronica. Prediligere quindi una dieta a basso indice glicemico, con pochi grassi, e assumere invece più frutta e verdura, fibre, frutta secca e omega-3;
  • maggiore esercizio fisico: utile anche alla perdita di peso, ma indipendentemente da ciò favorirebbe la riduzione della presenza di molecole pro-infiammatorie.

Tra le terapie farmacologiche che possono combattere l’infiammazione si possono includere:

  • metformina: un farmaco utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2;
  • statine: un gruppo di farmaci usati per abbassare i livelli di grassi nel sangue e contribuiscono quindi alla riduzione degli eventi cardiovascolari;
  • FANS;
  • corticosteroidi: soprattutto per artrite infiammatoria e lupus sistemico;
  • integratori: ad esempio a base di zenzero, aglio o curcuma.
Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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