Le ondate di calore colpiscono anche mari e oceani: tra il 2015 e il 2019 hanno causato eventi di mortalità di massa nel Mediterraneo

Tra il 2015 e il 2019 cinquanta diverse specie marine sono state interessate da morti di massa, una conseguenza diretta della crisi climatica e del riscaldamento globale.
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Gianluca Cedolin 16 Agosto 2022

Le devastanti ondate di calore, che ogni anno diventano più violente e frequenti a causa della crisi climatica, non colpiscono chiaramente solo l'aria, ma anche l‘acqua. I nostri mari e i nostri oceani, oltre ad alzarsi, si stanno scaldando, e questo chiaramente ha conseguenze negative per gli ecosistemi marini, per la fauna e la flora che abita il mare.

Un recente studio pubblicato sulla rivista Global change biology ha rilevato che tra il 2015 e il 2019 una serie di ondate di calore marino eccezionali nel Mediterraneo ha provocato eventi di mortalità di massa in 50 diverse specie, dai coralli ai pesci fino alle spugne e alle macroalghe, tutti abitanti fondamentali del Mare Nostrum.

Alla ricerca ha partecipato anche l'Istituto per le risorse biologiche e biotecnologiche marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim). Lo studio parla di cinque mass mortality events che hanno interessato migliaia di chilometri delle coste mediterranee, dalla superficie fino a 45 metri di profondità.

La causa è evidentemente la crisi climatica: la ricerca parla di relazioni significative tra l'incidenza degli eventi di massa e le ondate di calore di massa, che nei cinque anni presi in esame sono state molte di più rispetto ai decenni precedenti, interessando il 90% della superficie del Mediterraneo e raggiungendo temperature superiori ai 26 gradi. Tutto questo rappresenta una minaccia seria per il futuro, per il funzionamento e la salute dell'ecosistema mediterraneo, visto che i trend delle temperature e della frequenza delle ondate di calore sono in salita.

«Purtroppo, i risultati mostrano per la prima volta un'accelerazione degli impatti ecologici associati ai cambiamenti climatici, una minaccia senza precedenti per la salute e il funzionamento dei suoi ecosistemi – ha detto Ernesto Azzurro, ricercaotre del Cnr-Irbim, come riporta l'agenzia Ansa -. Preoccupa anche l'interazione tra il riscaldamento e la presenza di nuovi patogeni negli ambienti marini con effetti ancora poco conosciuti».

Carlo Cerrano, n altro esperto dell'Università Politecnica delle Marche, ha detto che gli eventi di mortalità di massa nel Mediterraneo «sono equivalenti agli eventi di sbiancamento osservati anche nella Grande Barriera Corallina, suggerendo che questi episodi sono già la norma piuttosto che l'eccezione».