Le proprietà della birra: tutti gli usi dell’alcolico più amato al mondo

La conosciamo come la bevanda alcolica per eccellenza. Ma la birra è molto di più. I suoi usi, nel tempo, si sono moltiplicati fino a renderla componente prediletta di maschere di bellezza, impianti termali, ricette gastronomiche e attività di fitness.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Del Dot 18 Ottobre 2018
* ultima modifica il 07/01/2023

Si tiene in frigo, si stappa, si beve, si offre, si regala. Ti fa compagnia quando sei fuori con gli amici, è perfetta mentre guardi un film con davanti una pizza margherita. Ma la birra non è soltanto un’ottima, storica bevanda. Anzi, si può dire che sia una perfetta componente per tantissime cose che, con il bere, c’entrano poco o nulla. Dalla maschere facciali alle creme per capelli, dalle Spa dedicate alle attività di fitness. L'estratto del luppolo è sì parte importante delle nostre serate, ma si fa valere anche nel resto della giornata. Per celebrarla, le manifestazioni sorgono ovunque. E la maggior parte sono in ottobre.
Ma andiamo insieme alla scoperta di una delle bevande più amate in tutto il mondo:

La storia della birra

La birra ha origini antichissime, tant’è che all’epoca dei Babilonesi, pare ne esistessero già venti tipi diversi, ma se ne hanno testimonianze anche nelle culture del medio oriente, nell’antico Egitto e in Grecia. In Italia, a introdurre la magica bevanda furono gli Etruschi, che la trasmisero ai Romani. Contemporaneamente Germani e Celti, di questi ultimi in particolare quelli stanziati nei territori irlandesi, si distinguevano per il consumo in enormi quantità, caratteristica che, come ben sappiamo, non li ha ancora abbandonati. Ruolo fondamentale nella storia della birra l’hanno giocato i monaci medievali, che iniziarono a produrla nei loro monasteri aggiungendo il luppolo alla precedente composizione fatta da malto, acqua e spezie. Con l’avvento del luppolo, la qualità della produzione birraia fece un salto non da poco.

E questo ingrediente segna anche un punto importante nella storia del nome "birra". La parola è sicuramente un prestito dal tedesco Bier, entrato nella lingua italiana nel XVI secolo. In latino infatti si indicava come cervogia una bevanda simile, ma ottenuta senza il luppolo, appunto. E questa è anche la risposta alla domanda "perché cavolo gli spagnoli la devono chiamare cerveza?". Lo stesso termine è infatti uguale anche in altre lingue europee: in francese si dice bière, mentre in Inghilterra si ordina una beer e in olanda una bier. All'origine c'è però probabilmente un mix linguistico fra il latino bibere (cioè "bere") e il protogermanico *beuwoz ( ovvero "bevanda di orzo"). Insomma, anche l'Italia ha giocato la sua nell'evoluzione della birra.

In Gran Bretagna, la birra, chiamata “ale”, veniva preparata dalle massaie e venduta alle feste, ma diventò presto bevanda nazionale perché per prepararla l’acqua veniva fatta bollire, e quindi sterilizzata e liberata dalle infezioni non infrequenti all’epoca. Pian piano, con l’avvento della rivoluzione industriale e di nuove tecnologie di produzione, si svilupparono sempre nuove tecniche, e i tipi di birra moltiplicarono.

Gli ingredienti e il processo di produzione della birra

Le componenti principali della birra sono tre: acqua, malto e luppolo.
Sono gli stessi tre ingredienti che furono imposti in Germania dal Reinheitsgebot, l’editto della purezza promulgato nel 1516 in Baviera, in cui si vietava l’utilizzo di qualsiasi altro elemento nella produzione della birra tedesca. L’editto rimase attivo fino al 1992, quando l’Unione europea impose la possibilità di importare qualsiasi tipo di birra. Ma i tedeschi continuano a preferire e produrre la loro “classica” ricetta.
Il processo di produzione della birra si compone di cinque fasi fondamentali, se escludiamo la distribuzione e la bevuta.

  1. Maltatura. I chicchi d’orzo vengono immersi in acqua, lasciati germinare e poi fatti essiccare a diverse temperature. Si ottiene così il malto d’orzo.
  2. Ammostamento. Il malto viene macinato, acquisendo la consistenza della farina e mescolato con acqua calda, trasformandosi in mosto.
  3. Cottura. Il mosto viene messo a bollire, solitamente per non meno di un’ora e non più di due e mezza, ed è solo a questo punto che si procede con l’aggiunta dei luppoli (ovviamente il tipo di luppolo, la temperatura della cottura e il tipo di cottura dipenderanno dal tipo di birra che si desidera ottenere).
  4. Fermentazione e maturazione. Dopo la bollitura, il mosto viene raffreddato e portato a temperature adatte per la fermentazione. Qui viene aggiunto il lievito, che trasforma gli zuccheri in alcol e anidride carbonica. Finita la fermentazione, la birra viene spostata in appositi tini e fatta maturare a bassissima temperatura e, infine, filtrata.
  5. Confezionamento. La birra viene imbottigliata ed è pronta per essere distribuita.

Luppolo? Salute!

Al contrario di ciò che possono pensare tutti coloro che non la bevono regolarmente, un consumo moderato di birra è compatibile con uno stile di vita salutare. Diversi studi scientifici hanno addirittura verificato che berne un boccale ogni tanto può portare a benefici per la salute, a partire dal suo effetto diuretico, fino alla prevenzione di malattie cardiovascolari. Ma non solo: grazie alla presenza di silicio, vitamina B, minerali e molecole antiossidanti, la birra favorisce il rafforzamento delle ossa, aiuta a prevenire il diabete e aiuta la digestione.

Una birra per la bellezza

Il luppolo e il suo estratto sono in grado di renderti più attraente, e non solo agli occhi di chi, davanti a te, ne ha bevuta troppa. Le loro proprietà sono ottime anche per creme e unguenti a uso estetico, in particolare fanno bene alla pelle, ai capelli e alle unghie. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio:

  • Capelli: la birra contiene vitamine e antiossidanti molto utili per rinforzare i tuoi capelli e combatterne la secchezza e la produzione della forfora. Puoi applicarla direttamente sulle punte, come una specie di balsamo, per poi risciacquarla, oppure realizzare una lozione unendola a qualche altro prodotto, come il miele o il latte. I tuoi capelli ne acquisteranno in lucentezza e morbidezza, e diventeranno anche un po’ più chiari.
  • Pelle: con le proprietà antiossidanti derivanti dalla vitamina E, la birra aiuta a prevenire l’invecchiamento della pelle e l’affacciarsi delle rughe. Per questo è un ingrediente molto utilizzato nella realizzazione di creme anti-age e anche nelle lozioni protettive e abbronzanti, chiamate Beer-cream. Il luppolo, infatti, è un ottimo stimolatore della produzione di melanina.
  • Unghie: la birra, essendo ricca di silicio, contribuisce anche al rafforzamento delle unghie.

Vasche di birra e Beer Yoga

Dopo il benessere fisico ed estetico, non poteva mancare quello spirituale che solo la birra sa regalare. No, non sto parlando dell’ubriachezza che sopraggiunge quando hai alzato un po’ il gomito, sebbene possa farti sentire allegro e in pace con il mondo. Sto parlando delle rivoluzionarie novità in cui la luppolata è stata coinvolta negli ultimi anni. A partire dagli impianti termali a essa dedicati, che ormai si sono diffusi in tutto il mondo, fino alle attività di fitness che ne prevedono la partecipazione attiva. Vediamole insieme:

Terme della birra: da qualche anno ormai è possibile concedersi una giornata di relax immersi in un catino pieno di “birra termale”, ma non solo. In questi centri sono previsti massaggi, saune trattamenti estetici a base di birra, il tutto contornato dalla possibilità di usufruire delle spine illimitatamente. Le più famose si trovano in Repubblica Ceca, Austria e Germania ma per un periodo sono state anche in Italia, a Merano. All’uscita da un posto del genere non potrai che essere totalmente rilassato, ma soprattutto inebriato.

Beer Yoga: Praticare yoga sorseggiando birra? Per alcuni una vera e propria follia, per molti altri un sogno che si avvera. L’idea arriva da Berlino e si è ben presto diffusa in tantissime città del mondo, in particolare in Australia, ma anche in America tant’è che a New York è nato il Beer Fit Club, un centro di fitness dove la birra è parte attiva dell’allenamento. Per molti questa nuova disciplina alcolica rappresenterebbe il perfetto connubio tra il benessere fisico dato dallo yoga, e quello spirituale che sopraggiunge concedendosi di tanto in tanto un bel sorso di birra fresca. In Italia, il Beer yoga è approdato per la prima volta lo scorso maggio in una lezione a Santarcangelo di Romagna e ha riscosso un successo tale da essere riproposto a Rimini pochi giorni dopo.

I benefici della birra

Come ormai avrai capito, la birra non è solo la migliore compagna di una serata d'estate in compagnia di amici, ma ha anche tantissimi benefici per la salute, di cui su Ohga ti avevamo già parlato. Prima di tutto, mantiene in salute i reni: le sue proprietà diuretiche possono ridurre addirittura del 40% il rischio di calcoli. E poi è una fonte di silicio, una sostanza che favorisce lo sviluppo e il potenziamento delle ossa.

Ma la lista è ancora lunga. Il cuore? Viene aiutato al colesterolo buono contenuto tra una bollicina e l'altra, che migliora la circolazione e diminuisce la formazione di coaguli. Sì, la birra aiuta a prevenire l'infarto. Fallo notare al prossimo astemio che alzerà il sopracciglio quando ordinerai una media. Il luppolo inoltre ha proprietà antitumorali già dimostrate. E visto che siamo in tema di prevenzione, chiamiamo in causa anche il diabete. La vitamina B, gli antiossidanti e i minerali presentano, contrastano l'insorgenza di quello di tipo 2, sia negli uomini che nelle donne.

Infine, ma di questo probabilmente te ne eri già accorto, favorisce la digestione. Contiene tante fibre solubili, che rendono più semplice il transito intestinale. e un altro aspetto che non serve nemmeno sottolineare è il fatto che concilia il sonno. L'acido nicotinico e la lattoflavina aiutano i tuoi muscoli a rilassarsi e provocano un generale senso di torpore che è un buon rimedio contro lo stress, anche se solo temporaneo.

Dal boccale al piatto

Non poteva mancare nella nostra rassegna un accenno alle mille possibilità offerte dalla birra in ambito gastronomico. Certo, se ami berla e ce l’hai nel frigorifero probabilmente non ti passerà neanche per l’anticamera del cervello di buttarla in padella. Eppure ci sono diverse ricette che prevedono la birra come ingrediente che potrebbero stupirti. Forse vale la pena provare, che ne dici? Se vuoi iniziare a pensarci, ecco qualche idea per utilizzare la birra in cucina:

  • Marinare: se marinata nella birra, la carne resta tenera, riduce le sostanze cancerogene e viene difesa dalle alte temperature della griglia. Ovviamente nella marinatura andrà aggiunto grasso, sale, erbe e spezie varie, mentre la componente acida sarà, appunto, la birra.
  • Stufare: stufare la carne nella birra, coprendola completamente e lasciandola così per molto tempo, la renderà più morbida.
  • Sfumare: puoi aggiungere la birra in sostituzione del vino per sfumare i risotti, o addirittura usarla direttamente al posto del brodo.
  • Negli impasti: se aggiungi un po’ di birra all’acqua, l’impasto di pane o pizza verrà croccante fuori e morbido dentro, e i tempi di lievitazione si accorceranno.

La regina di Ottobre

Ottobre è, senza ombra di dubbio, il mese in cui la birra fa da padrona. E non soltanto per l’Oktoberfest che, come sappiamo, è l’evento della birra per eccellenza. In tutta Italia, ma azzarderei in tutto il mondo, a ottobre i birra-eventi fioccano che è un piacere. Ovunque tu sia, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Eccone alcuni:

  • Oktoberfest. Monaco di Baviera, inizia a fine settembre e si conclude nella prima settimana di ottobre. Ormai alla sua 185esima edizione, è l’evento della birra per eccellenza, ma non solo. In questi giorni si mette in scena un vero e proprio festival della cultura popolare bavarese, cui partecipano oltre 7 milioni di persone ogni anno.
  • PilsnerFest. Festa della birra di Plzen, in Repubblica Ceca.
  • Bremen Beer Festival, Germania.
  • Stockholm Beer and Whisky Festival.
  • Sydney Beer Week.
  • EurHop! Roma Beer Festival. Salone internazionale della Birra artigianale, quest’anno dal 12 al 14 ottobre 2018, in cui è possibile visitare 45 stand e assaggiare birra da oltre 300 spine.
  • Chiarescure Festival. Meravigliose storie di Birra. Festival della birra artigianale di Milano.
  • Genova Beer Festival. Nel cuore di Genova, tre giorni per provare oltre 100 birre artigianali e laboratori.
  • Varese Beer Festival. Grande evento lombardo dedicato alla birra artigianale.
  • Calaris – Cagliari Beer Festival. Evento sardo dedicato alla birra artigiana e al cibo di qualità, quest’anno alla sua prima edizione.
  • Beeriver. Festival Pisano della birra artigianale, tre giorni di degustazioni, buon cibo, musica e concerti.
  • Una Via alla Spina. A Ivrea, una giornata completamente dedicata alle birre artigianali.

(Modificato da Giulia Dallagiovanna il 03/06/2019)

Fonte | Enciclopedia della Birra

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.