Leggere romanzi e narrativa fiction rende più intelligenti: lo dice uno studio

Un nuovo studio ha raccolto diversi esprimenti condotti negli ultimi anni ed è giunto a una conclusione interessante: leggere narrativa (non saggistica e non altri generi!) sembra portare a piccoli ma significativi benefici cognitivi, soprattutto per quanto riguarda le abilità verbali e l’empatia.
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Sara Polotti 5 Giugno 2024

A quanto pare, chi legge molta narrativa sviluppa migliori abilità cognitive. Vantaggi lievi, dice una nuova ricerca, ma in realtà significativi perché hanno un ottimo impatto sulle abilità verbali e mentali.

In altre parole, chi preferisce leggere romanzi e fiction potrebbe – nel lungo termine – sviluppare maggiore intelligenza rispetto a chi solitamente si dedica alla lettura di saggi o di libri di altro genere. E non solo l'intelligenza emotiva di cui già si era ipotizzato.

Leggere romanzi aiuta l'intelligenza

I benefici della lettura

In generale, leggere fa molto bene: non è una novità. Non è solo fonte di conoscenza: i benefici spaziano dal miglioramento delle capacità cognitive al benessere emotivo. Leggere regolarmente stimola il cervello, contribuendo a mantenere la mente attiva e acuta, e l'esercizio mentale associato all'atto della lettura può aiutare a prevenire il declino cognitivo legato all'invecchiamento e a migliorare le capacità di concentrazione e attenzione.

Inoltre, la lettura amplia il vocabolario e migliora le abilità linguistiche. Esplorare nuovi libri introduce continuamente parole e espressioni nuove, che arricchiscono il linguaggio e favoriscono una comunicazione più efficace.

La narrativa, in particolare, può anche migliorare l'empatia. Immergersi nelle vite e nelle emozioni dei personaggi permette di comprendere meglio le esperienze e le prospettive degli altri, sviluppando una maggiore sensibilità verso i sentimenti altrui.

Il nuovo studio

Una nuova ricerca condotta da Lena Wimmer, Gregory Currie, Stacie Friend, Jörg Wittwer e Heather J. Ferguson e pubblicata sul Journal of Experimental Psychology General nell'aprile del 2024 sta facendo il giro del mondo perché suggerisce che leggere romanzi può avere un impatto più che positivo sullo sviluppo delle abilità verbali e cognitive.

Lo studio si intitola Cognitive effects of reading fiction, Effetti cognitivi del leggere romanzi, e in sostanza arriva alla conclusione le persone che leggono molta narrativa hanno abilità cognitive migliori rispetto a coloro che leggono poca o nessuna narrativa (o saggistica).

È stato condotto attraverso due meta-analisi, che sono analisi statistiche che combinano i risultati di molte ricerche precedenti per ottenere una visione d'insieme.

Nella prima meta-analisi, i ricercatori hanno esaminato 70 esperimenti con un totale di 371 risultati diversi. Hanno scoperto che leggere narrativa porta a piccoli ma significativi benefici cognitivi. Questi benefici erano più evidenti quando si confrontava la lettura di narrativa con la visione di narrativa o con il non leggere affatto, rispetto a quando si confrontava con la lettura di saggistica. I benefici più significativi si sono osservati per l'empatia e la capacità di comprendere gli altri.

Nella seconda meta-analisi, i ricercatori hanno analizzato 114 studi che riportavano correlazioni tra l'esposizione alla narrativa stampata durante la vita e le abilità cognitive, con un totale di 559 risultati diversi. Hanno trovato che leggere narrativa nel corso della vita anche in questo caso abbia lievi ma importanti benefici, di nuovo maggiori per la narrativa rispetto alla saggistica, con variazioni a seconda di come venivano misurate le abilità cognitive e l'esposizione alla lettura.

Le conclusioni

"Questi benefici sono di piccola entità per varie abilità cognitive", spiegano nelle conclusioni, "ma di entità media per le abilità verbali e cognitive generali, come l'intelligenza. È importante notare che esiste un'associazione più forte tra la lettura di narrativa e le abilità cognitive rispetto a quella tra la lettura di saggistica e le stesse abilità".

Lena Wimmer, la principale ricercatrice, continua: "Non è ancora chiaro se questi benefici derivino direttamente dalla lettura di narrativa o da altri fattori, e saranno necessarie ulteriori ricerche per chiarirlo".

Fonte: Lena Wimmer, Gregory Currie, Stacie Friend, Jörg Wittwer, Heather J. Ferguson, Cognitive effects of reading fiction, in Journal of Experimental Psychology General, April 2024, American Psychological Association (APA)