L’emicrania femminile: le cause e i rimedi del disturbo che colpisce prevalentemente le donne

L’emicrania è una condizione piuttosto comune, che colpisce un gran numero di persone. Prevalentemente a soffrirne sono le donne, a causa dei cambiamenti ormonali: per questo motivo viene comunemente definita emicrania femminile. Esaminiamo insieme che cosa la causa e quali rimedi esistono.
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30 Marzo 2023 * ultima modifica il 30/03/2023

Durante l’infanzia la prevalenza di emicrania è simile tra maschi e femmine; successivamente alla comparsa del primo ciclo mestruale, invece, l’insorgenza cambia, e le donne hanno molta più probabilità di soffrirne.

Cos’è

L’emicrania è una cefalea primitiva, ossia un disturbo indipendente e non collegato perciò ad altre patologie, che presenta sintomi anche di entità grave che comunemente durano dalle 4 alle 72 ore. Si manifesta come un dolore nella maggior parte dei casi unilaterale, pulsante e che peggiora con lo sforzo fisico, che può essere accompagnato anche da altra sintomatologia.

La prevalenza di emicrania è soprattutto femminile, con una proporzione di 4 volte maggiore rispetto agli uomini, ed è maggiormente comune nelle donne tra i 20 e i 45 anni, quindi nell’età fertile, questo a causa del ruolo che svolgono gli ormoni: per questo motivo si può parlare di emicrania femminile od emicrania ormonale.

In base poi alla presenza o meno di disturbi ormonali, o semplicemente a causa dell’instabilità dei livelli degli stessi durante l’intera vita di una donna, le emicranie femminili varieranno di intensità e frequenza, da donna a donna.

I sintomi

Il sintomo che costituisce l’emicrania è, come abbiamo visto, il mal di testa che può durare dalle 4 alle 72 ore. Altra sintomatologia che potrebbe verificarsi:

  • ipersensibilità alla luce, con presentazione di macchie nella vista;
  • dolore principalmente ad un solo lato, anche se in alcuni casi potrebbe essere bilaterale;
  • dolore che peggiora con l’attività fisica;
  • ipersensibilità al suono;
  • nausea e vomito.

Le cause

I livelli di ormoni nella vita di una donna, come abbiamo accennato, variano molto in base alle circostanze, oscillando tra picchi e un certo livello di stabilità; questo accade nella vita di ogni donna, basti pensare al ciclo mestruale.

Molti casi di emicrania vengono notificati durante il ciclo: solitamente il mal di testa insorge un paio di giorni prima dell’inizio e perdurano nei primi giorni dello stesso. Questo è correlato, sembrerebbe, agli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili.

Gli estrogeni diminuiscono rapidamente prima dell’inizio del ciclo mestruale e proprio questo repentino calo sembrerebbe possa essere tra le cause maggiori di manifestazione di emicrania correlata ai livelli ormonali.

Al contrario, durante la gravidanza i livelli di estrogeni aumentano di molto e rimangono elevati per tutta il periodo: in questa circostanza a molte donne le emicranie scompaiono o diminuiscono drasticamente, per poi rischiare un nuovo aumento al termine della gravidanza, quando i livelli di estrogeni calano.

Un altro step femminile nell’instabilità ormonale è rappresentato dalla menopausa. Nei primi anni che la precedono, a causa dei bruschi livelli ormonali che possono mutare, è più probabile sviluppare emicrania; di conseguenza, una volta entrate nella menopausa i livelli non subiranno più frequenti sbalzi, e l’emicrania potrebbe assestarsi.

I rimedi

Tra i rimedi per l’emicrania di tipo ormonale possiamo includere:

  • se l’emicrania ormonale è collegata al ciclo mestruale: farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), utilizzati nei giorni precedenti e all’inizio del ciclo, o antidolorifici. Anche un’eventuale terapia con assunzione di contraccettivi orali (pillola), potrebbe agevolare il controllo degli sbalzi ormonali, ovviamente coadiuvata dall’approvazione del medico;
  • nei casi di emicrania collegata alla menopausa: terapia ormonale sostitutiva.

Migliorare il proprio stile di vita potrebbe contribuire alla gestione dell’emicrania, quindi evitare fattori che potrebbero agevolare la comparsa come l’assunzione di alcol o caffeina, o il troppo stress. Riuscire ad avere una buona qualità del sonno può contribuire al benessere fisico, nonché assumere molta acqua e concedersi dell’attività fisica.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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