
Durante l’infanzia la prevalenza di emicrania è simile tra maschi e femmine; successivamente alla comparsa del primo ciclo mestruale, invece, l’insorgenza cambia, e le donne hanno molta più probabilità di soffrirne.
L’emicrania è una cefalea primitiva, ossia un disturbo indipendente e non collegato perciò ad altre patologie, che presenta sintomi anche di entità grave che comunemente durano dalle 4 alle 72 ore. Si manifesta come un dolore nella maggior parte dei casi unilaterale, pulsante e che peggiora con lo sforzo fisico, che può essere accompagnato anche da altra sintomatologia.
La prevalenza di emicrania è soprattutto femminile, con una proporzione di 4 volte maggiore rispetto agli uomini, ed è maggiormente comune nelle donne tra i 20 e i 45 anni, quindi nell’età fertile, questo a causa del ruolo che svolgono gli ormoni: per questo motivo si può parlare di emicrania femminile od emicrania ormonale.
In base poi alla presenza o meno di disturbi ormonali, o semplicemente a causa dell’instabilità dei livelli degli stessi durante l’intera vita di una donna, le emicranie femminili varieranno di intensità e frequenza, da donna a donna.
Il sintomo che costituisce l’emicrania è, come abbiamo visto, il mal di testa che può durare dalle 4 alle 72 ore. Altra sintomatologia che potrebbe verificarsi:
I livelli di ormoni nella vita di una donna, come abbiamo accennato, variano molto in base alle circostanze, oscillando tra picchi e un certo livello di stabilità; questo accade nella vita di ogni donna, basti pensare al ciclo mestruale.
Molti casi di emicrania vengono notificati durante il ciclo: solitamente il mal di testa insorge un paio di giorni prima dell’inizio e perdurano nei primi giorni dello stesso. Questo è correlato, sembrerebbe, agli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili.
Gli estrogeni diminuiscono rapidamente prima dell’inizio del ciclo mestruale e proprio questo repentino calo sembrerebbe possa essere tra le cause maggiori di manifestazione di emicrania correlata ai livelli ormonali.
Al contrario, durante la gravidanza i livelli di estrogeni aumentano di molto e rimangono elevati per tutta il periodo: in questa circostanza a molte donne le emicranie scompaiono o diminuiscono drasticamente, per poi rischiare un nuovo aumento al termine della gravidanza, quando i livelli di estrogeni calano.
Un altro step femminile nell’instabilità ormonale è rappresentato dalla menopausa. Nei primi anni che la precedono, a causa dei bruschi livelli ormonali che possono mutare, è più probabile sviluppare emicrania; di conseguenza, una volta entrate nella menopausa i livelli non subiranno più frequenti sbalzi, e l’emicrania potrebbe assestarsi.
Tra i rimedi per l’emicrania di tipo ormonale possiamo includere:
Migliorare il proprio stile di vita potrebbe contribuire alla gestione dell’emicrania, quindi evitare fattori che potrebbero agevolare la comparsa come l’assunzione di alcol o caffeina, o il troppo stress. Riuscire ad avere una buona qualità del sonno può contribuire al benessere fisico, nonché assumere molta acqua e concedersi dell’attività fisica.