L’Inghilterra verso un ambizioso obiettivo: eliminare l’HIV entro il 2030. Come ci riuscirà

Senso di responsabilità da parte dei cittadini e delle istituzioni sanitarie. Così il Paese sta procedendo spedito verso l’eliminazione del contagio da HIV. Un obiettivo a cui anche in Italia dovremmo ambire: ancora oggi circa 500 persone ogni anno muoiono a causa dell’AIDS.
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Giulia Dallagiovanna 1 Luglio 2021
* ultima modifica il 01/07/2021

In Inghilterra potrebbe non circolare più l'HIV entro il 2030. Un obiettivo ambizioso, dal quale in Italia purtroppo siamo lontani, che è stato ottenuto grazie alla continua collaborazione tra istituzioni sanitarie e cittadini. Non c'è un'innovativa strategia di sanità pubblica dietro questo risultato, dunque, ma solo senso di responsabilità da entrambi i lati. Questo significa che non dobbiamo per forza aspettare che il governo del nostro Paese delinei un percorso definito per ridurre drasticamente il numero delle nuove infezioni. Già impegnandoci in prima persona, con test, rapporti protetti e terapia antiretrovirale, potremmo contribuire a mettere all'angolo questo virus che continua a circolare. Secondo uno studio pubblicato su The Lancet HIV, l'Inghilterra è riuscita ad eliminare la trasmissione del patogeno tra partner omosessuali maschi, ovvero le persone più a rischio di infettarsi.

Il Paese quindi guarda al 2030 con una speranza pari al 40% di poter dichiarare sconfitta l'HIV. C'è riuscito seguendo la strada tracciata dall'Onu, i famosi "obiettivi 90-90-90". Coincidono con uno scenario in cui il 90% delle persone con HIV è cosciente di essere infetto, il 90% di queste segue e rimane aderente alla terapia prescritta e il 90% di chi è in trattamento raggiunge lo stato di soppressione virale: meno di 200 copie di virus per millimetro di sangue. Nel 2017, il Paese ha centrato tutti e tre i goal.

A questo punto i ricercatori hanno pensato di ricorrere a un modello computazionale per calcolare, sulla base dei risultati raggiunti tra il 2009 e il 2018, quando mancasse per mettere definitivamente l'HIV in un angolo. Ed è quindi apparsa una data piuttosto vicina: il 2030.

Nel 2017, il Paese ha centrato tutti e tre gli obiettivi previsti dall'ONU (il famoso 90-90-90)

Nella previsione si è anche tenuto conto del lasso di tempo che deve trascorrere dal momento in cui avviene il contagio a quello in cui si scopre l'infezione. O, addirittura, questa diventa conclamata mostrando i primi sintomi. Tieni presente che possono arrivare a passare 10 anni.

Più nel dettaglio, dai dati è emerso che se le nuove infezioni registrate nel 2013 erano 2.770, nel 2018 s0no crollate a 854. La riduzione si è verificata in tutte le fasce d'età, anche se a partire dagli over45 la discesa è stata più lenta. Ma continuando di questo passo, in meno di 10 anni l'Inghilterra potrebbe arrivare a un totale di 1 sola infezione ogni 10mila abitanti.

Questo significa ridurre al minimo la possibilità di nuovi contagi. Ti ricordo infatti che di AIDS, la malattia provocata dall'HIV, si muore ancora. Si parla di 500 decessi ogni anno, solo in Italia. Se invece si rimane aderenti alla terapia antiretrovirale non solo si può avere una vita quasi del tutto normale, ma non si è nemmeno più contagiosi. È responsabilità di ciascuno di noi, quindi, fermare la trasmissione di questo virus, attraverso rapporti protetti, test diagnostici e farmaci quando sono necessari. L'obiettivo da oggi sarà diventare come l'Inghilterra.

Fonte| "Tracking elimination of HIV transmission in men who have sex with men in England: a modelling study" pubblicato su The Lancet, il 9 giugno 2021

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