L’Islanda autorizza l’uccisione di oltre duemila balene nei prossimi cinque anni per fini economici

Non bastava il Giappone. Anche l’Islanda autorizza la caccia alle balene nei prossimi cinque anni. Nel mirino finiranno oltre 2.000 esemplari: almeno 209 balenottere comuni e 217 balenottere minori, con il rischio che vengano abbattute altre specie in pericolo di estinzione.
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Gaia Cortese 27 Febbraio 2019

Entro i prossimi cinque anni oltre 2.000 balene potrebbero essere uccise in Islanda. Le attività delle navi baleniere sono state autorizzate dal Ministero della Pesca presieduto da Kristjan Thor Juliusson.

Secondo il Ministro islandese, in base a recenti ricerche scientifiche, le popolazioni di balene e balenottere non sarebbero in pericolo di estinzione, bensì in ripresa; inoltre, sempre secondo il Ministro, le quote di cattura programmate sarebbero assolutamente “sostenibili”, quando in verità si suppone che la ripresa di questi cetacei sia più una diretta conseguenza dell’impegno di molti Paesi di proteggere queste specie dalla caccia o dello sforzo di molte associazioni ambientaliste nel creare aree protette per la loro salvaguardia.

L’autorizzazione alla caccia alle balene è stata data anche per finalità economiche: il Ministro islandese ne sottolinea i benefici economici che deriverebbero da questa attività, senza considerare che in realtà il fatturato generato dal whale watching potrebbe essere più proficuo. Si dà il caso, infatti, che solo nel 2017 ammontasse a 3,2 miliardi di corone islandesi, mentre la caccia alle balene ha prodotto solo 1,7 miliardi di corone.

Il Ministro islandese è stato chiaramente contestato e criticato dalle organizzazioni ambientaliste locali e internazionali, ma anche il settore turistico islandese non può dirsi soddisfatto della decisione presa al Governo. Non solo l’Islanda rischia di vedere minacciata la propria reputazione, ma potrebbe perdere l’appeal che poteva esercitare nei confronti di tutti quei turisti stranieri che in questo Paese cercavano ancora il fascino della natura più selvaggia.

Cacciare questi enormi mammiferi, non ha mai avuto un senso. Tantomeno ora. Se per i prossimi cinque anni l’Islanda avrà il permesso di uccidere ogni anno almeno 209 balenottere comuni (Balaenoptera physalus), tra l’altro minacciate di estinzione, e altre 217 balenottere minori (Balaenoptera acutorostrata), c’è anche il rischio che vengano abbattute altre specie in pericolo di estinzione, come per esempio la balenottera azzurra (Balaenoptera musculus).

L'Islanda è quindi pronta, senza rimorsi sulla coscienza, ad autorizzare la caccia commerciale alle balene, come la vicina Norvegia. Ai due Paesi si aggiunge anche il Giappone che, nascondendosi dietro assurde giustificazioni in nome della ricerca scientifica, in questi anni ha sempre continuato a uccidere questi cetacei; da pochi mesi, ha dichiarato che abbandonerà la Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene (IWC) e che da luglio 2019 inizierà a cacciare cetacei nelle acque territoriali. Ma il fatto che non usi più scuse per autorizzare questo massacro, e lo perpetui apertamente, non mette in salvo balene e balenottere.