Lo smog arriva ovunque: anche nei polmoni e nel cervello dei feti

Uno studio congiunto tra l’Università di Aberdeen, nel Regno Unito, e quella di Hasselt, in Belgio, ha dimostrato che i i bambini in via di sviluppo nella placenta sono direttamente esposti alle particelle di inquinamento atmosferico proporzionalmente all’esposizione della madre.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Ottobre 2022
* ultima modifica il 25/10/2022

Non ancora venuti al mondo eppure già minacciati dai rischi dell’inquinamento atmosferico. Anzi: i feti sarebbero già esposti alle nanoparticelle di particolato mentre ancora vivono all’interno delle placente delle proprie madri.

Un recente studio dell’Università di Aberdeen, nel Regno Unito, e dell’Università di Hasselt, in Belgio, ha ritrovato tracce di carbonio nero nei polmoni e in altri organi in via di sviluppo di diversi feti monitorati all’interno di uno studio appena descritto sulla rivista Lancet Planetary Healt.

La ricerca ha coinvolto una coorte di madri non fumatori in Scozia e Belgio, monitorate in luoghi con inquinamento atmosferico relativamente basso.

Queste nanoparticelle di fuliggine, immesse nell’aria dai processi di combustione dei motori a combustibili fossili o anche delle attività di camini a legna e stufe a pellet, sarebbero in grado di attraversare la placenta già nel primo trimestre di gravidanza, entrando negli organi vitali del feto.

I ricercatori hanno trovato la loro presenza anche all’interno di fegato e cervello. Un risultato assai preoccupante perché è possibile quindi che queste nanoparticelle interagiscano direttamente con i sistemi di controllo all’interno di organi e cellule.

Precedenti studi dello stesso team avevano scoperto che le nanoparticelle di carbonio nero erano effettivamente in grado di penetrare nella placenta, ma non c'erano prove concrete che potessero poi entrate nel feto.

Questo studio, invece, dimostrerebbe che i bambini in via di sviluppo nel grembo materno sono direttamente esposti alle particelle di inquinamento atmosferico proporzionalmente all'esposizione della madre.

“Ciò significa che la regolamentazione della qualità dell'aria dovrebbe riconoscere questo trasferimento durante la gestazione e agire per proteggere le fasi più sensibili dello sviluppo umano ha spiegato il professor Paul Fowler, tra gli autori della ricerca. Il carbonio nero infatti è un componente importante del particolato, che come sai è un inquinante atmosferico estremamente pericoloso per la tua salute.

Fonte | "Maternal exposure to ambient black carbon particles and their presence in maternal and fetal circulation and organs: an analysis of two independent population-based observational studies" pubblicato il 1 ottobre 2022 sulla rivista Lancet Planetary Healt

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