Macero, dove finiscono i tuoi vecchi giornali?

La carta da macero è fondamentale perché da essa si ottengono delle fibre di recupero che si trasformano in materia prima seconda pronta per essere utilizzata per dare vita a nuovi prodotti in carta riciclata. Un esempio di economia circolare che permette un risparmio in termini di sfruttamento delle risorse forestali e di emissioni di CO2.
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Buttare via un libro viene considerato dai più (anche da chi scrive) un autentico sacrilegio. Se proprio te ne vuoi disfare, c'è il book crossing. Diverso invece è il caso di riviste e giornali. A meno che tu non voglia conservare qualche articolo in particolare, non ha molto senso accatastare in casa tutta quella carta. Ecco, abbiamo detto carta. Naturalmente è il materiale di riferimento quando parliamo di questi oggetti d'uso comune. Per l'esattezza, giornali e riviste vengono definiti in gergo tecnico carta grafica, espressione usata per distinguerli per esempio dai cartoni e da altri imballaggi in materiale cellulosico.

L'industria cartaria è un tipico esempio di economia circolare. E la carta da macero è la protagonista del processo di produzione di carta riciclata, che in fondo non è tanto diverso da quello della carta prodotta da fibre vergini. C'è un'unica, fondamentale, differenza: anziché usare l'impasto di cellulosa derivante direttamente dal legno degli alberi, si utilizza la fibra di recupero ottenuta da vecchi giornali e riviste ridotti in poltiglia e ripuliti dagli altri materiali estranei, come inchiostro, colla e punti metallici. Il prodotto finale può essere costituito da materia prima 100% riciclata oppure avere una percentuale variabile di fibra vergine, che deve comunque rimanere sotto la soglia del 40%.

In questo settore l'Italia vanta risultati di tutto rispetto. Come riporta Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica, nel 2018 nel nostro paese sono stati raccolti 3,39 milioni di tonnellate di carta e cartone, con un tasso di riciclo degli imballaggi celulosici superiore all'81%. In media, vengono riciclate in Italia 10 tonnellate di macero al minuto; un foglio di giornale torna a nuova vita dopo solo una settimana.

Come i gatti, la carta ha sette vite. Questo però vuol dire che non è riciclabile all'infinito, come altri materiali (per esempio il vetro o l'alluminio). Le fibre infatti, dopo essere state utilizzate per un po’ di volte, tendono a deteriorarsi. Fai attenzione però. Ciò non toglie che il riciclo della carta garantisca una serie di vantaggi, soprattutto dal punto di vista ambientale. Innanzitutto, utilizzare meno fibra vergine significa prelevare meno cellulosa dagli alberi. Tra i benefici del riciclo c'è anche la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Si stima che a fronte di 3,9 milioni di tonnellate di imballaggi di carta e cartone riciclati siano state evitate emissioni di CO2 equivalenti per oltre 2,6 milioni di tonnellate. Insomma, più materiale viene separato dall'indifferenziato, più materiale viene sottratto alla discarica (o al termovalorizzatore) e avviato a riciclo. Per questo non smetteremo mai di sottolineare l'importanza di una corretta raccolta differenziata.

Fonte | Comieco sostenibile 2019

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Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…