Avrai sentito parlare spesso ormai di transizione ecologica anche nel settore della mobilità. Eppure, il mercato delle auto elettriche stenta ancora a decollare. I motivi, come è emerso da un'indagine dell'Osservatorio Findomestic Auto, sono svariati: costi dei modelli ancora troppo elevati, scarsa diffusione dei punti di ricarica, i tempi di ricarica stessa eccessivamente lunghi. Ma le preoccupazioni maggiori sono legate all'autonomia.
Mazda ha deciso di fare una scelta controcorrente: nel nuovo crossover a zero emissioni MX-30, la prima auto 100% elettrica del produttore giapponese, ha voluto installare una batteria agli ioni di litio, con celle prismatiche da 35,5 kWh, in grado di garantire "solo" 200 chilometri di autonomia (secondo il ciclo di omologazione WLTP). Una batteria, dunque, più piccola e meno pesante rispetto a quella delle concorrenti.
La decisione di Mazda ha una motivazione ben precisa: contenere le emissioni di CO2. Il processo di produzione e di smaltimento di un pacco batterie più piccolo consente infatti di ridurre l'impronta di carbonio. Secondo gli ingegneri della Mazda, che si sono basati sui valori medi di generazione dell'elettricità in Europa nel 2016, le emissioni prodotte indirettamente dalla nuova MX-30 sono paragonabili a quelle di un modello diesel, includendo nel calcolo anche la sostituzione della batteria dopo aver raggiunto i 160 mila km. Questo vuol dire che alla fine un'auto elettrica a lunga autonomia inquinerebbe molto di più rispetto a un veicolo diesel.
Le emissioni di gas serra generate dalla produzione di un veicolo elettrico vengono ripagate dopo due anni rispetto alla guida media di un veicolo convenzionale. Questo anche perché nel mix energetico hanno ancora un peso rilevante i combustibili fossili. Le tempistiche si ridurrebbero a un anno e mezzo se la ricarica venisse effettuata utilizzando energia rinnovabile. La nuova Mazda MX-30, svelata al Salone di Tokyo lo scorso ottobre, arriverà nelle concessionarie di tutta Europa nel settembre del 2020.