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Meningoencefalite: da cosa è causata e come si può prevenire

La meningoencefalite è un’infezione causata da un virus che viene trasmesso dal morso di una zecca. In un numero ristretto di casi dà luogo a conseguenze piuttosto gravi. Come si fa a riconoscerla? E soprattutto, come possiamo prevenirla?
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Valentina Danesi 20 Aprile 2022
* ultima modifica il 17/06/2022

La meningoencefalite provocata dal morso di una zecca è un'infezione virale che colpisce l'encefalo e più in generale il sistema nervoso centrale. Si può chiamare anche meningoencefalite primaverile-estiva e ha orgine da un arbovirus, del genere Flavivirus. Nella maggior parte dei casi, va detto, non si manifesta alcun sintomo oppure ne emergono solo di lievi. Purtroppo, però, un gruppo ristretto di persone che la contraggono rischia di andare incontro a complicanze anche molto gravi. Vediamo allora come si può prevenire.

Cos’è

La meningoencefalite è una malattia virale acuta che colpisce il tuo sistema nervoso centrale. Viene causata da un arbovirus che arriva fino a te attraverso il morso di una zecca. Le zecche dunque svolgono il ruolo di serbatoio, che conserva il virus e lo trasmette all'uomo. Ma non solo. L'animaletto può contagiare anche altre specie che vivono in campagna come roditori, caprioli, ovini o caprini. Questi, a loro volta, possono trasmettere l'infezione all'essere umano.

Le cause e i sintomi

La buona notizia è che in oltre la metà delle persone contagiate, soprattutto se giovani, l'infezione si presenta asintomatica. Stiamo parlando di una percentuale attorno al 70%. Nelle restanti, invece, ci sarà un periodo di incubazione che potrà variare dai 3 ai 28 giorni dopo il morso e poi manifestazioni simili a quelle di una classica influenza, come febbre alta, mal di testa, mal di gola, stanchzza, dolori ai muscoli e alle articolazioni. Di norma, anche in questo caso la malattia si risolve da sola senza lasciare conseguenze.

Il problema nasce per circa un 10-20% di questo secondo gruppo, in cui, dopo una ventina di giorni, ha inizio una seconda fase della malattia caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale, come encefalite e paralisi flaccida. Purtroppo, per l'!% di questa piccola porzione di pazienti, l'esito è mortale.

La prevenzione

La prima forma di prevenzione della meningoencefalite da zecca è il vaccino contro la Tbe, che è da tempi in uso in molti Paesi dell'Europa centrale e settentrionale. Di recente, è stato poi registrato anche in Italia. Puoi quindi chiedere informazioni al vostro pediatra di famiglia per capire se sia il caso di somministrarlo ai tuoi figli oppure no. Di norma, il ciclo vaccinale è composto da tre dosi (all’età di 0, poi 1-3 mesi, e infine 9-12 mesi), alle quali seguono richiami a cadenza triennale. Questa è sicuramente la via migliore per essere al riparo da ogni rischio.

Altri accorgimenti riguardano poi i comportamenti da tenere quando si prevede una gita in campagna, soprattutto se si passa in mezzo a erba alta o se si sta a contatto con animali. Alla fine della giornata è bene avere cura di controllare che nessuna zecca abbia morso te o i tuoi figli.

Fonte| ISS 

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