Il morbo di Crohn, è una malattia intestinale cronica di natura infiammatoria. Dolori addominali accompagnati da diarrea ricorrente, dimagrimento, malassorbimento (difficoltà nell'assimilare correttamente i principi nutritivi assunti con il cibo) e sintomi di corollario come dermatiti e problemi alle articolazioni, ci "parlano" di un intestino in grosse difficoltà. Sai che quando questo lungo organo tubulare ben "ripiegato" nel nostro addome non riesce a lavorare correttamente tutto l'organismo ne risente?
Accade perché a livello intestinale sono presenti molti batteri che fanno parte del microbiota, ovvero della flora intestinale che non solo svolge un ruolo nella digestione finale delle sostanze alimentari che poi finiranno nel sangue, ma fanno anche parte del nostro sistema immunitario. Un intestino cronicamente infiammato, quale quello di chi sia soggetto al morbo di Crohn, è quindi vulnerabile agli attacchi degli agenti patogeni esterni all'organismo, ma anche a quelli interni che in genere non creano problemi.
In questo caso, quindi, potrebbero iniziare a proliferare e indurre infezioni anche in zone del corpo ben lontane dall'intestino, come ad esempio la bocca e gli occhi. Il morbo di Crohn:
L'intestino è un organo a forma di tubo lungo circa 7-8 km in un individuo adulto. Si divide in tenue e crasso ed è proprio quest'ultima porzione quella con maggiori probabilità di venire colpita dal morbo di Crohn. Nel caso l'infiammazione insorga nell'ileo, ultima porzione del tenue, si parlerà di ileite, qualora invece insorga in una qualunque parte del colon, avremo la tipica colite che NON guarisce neppure con un cambio di alimentazione. Più avanti indagheremo il ruolo del cibo in questo specifica malattia, ma ora vediamo cosa accade all'interno del tuo intestino, nel caso in cui tu soffrissi del morbo di Crohn.
Purtroppo la caratteristica di questa malattia, oltre alla cronicizzazione, è l'impatto estremamente negativo sulla qualità di vita. I tessuti intestinali così infiammati si ulcerano e sanguinano, sono dolenti e permeabili ai colibatteri, il che facilita la possibilità di infezioni. Tra i sintomi della malattia potresti sperimentare, oltre al dolore, anche gonfiore addominale accompagnato da spasmi, meteorismo e flatulenza, dovuto ad un restringimento della cavità intestinale per via dell'ispessimento delle pareti infiammate.
Le complicanze sono poi particolarmente allarmanti: si va dalla formazione di ascessi (sacche purulente che possono aprirsi spargendo i batteri negli organi e tessuti adiacenti attraverso canali patogeni chiamati fistole) all'occlusione intestinale. La presenza di focolai infiammatori, come ti anticipavo, ha delle ricadute negative su tutto il tuo organismo. Le persone che soffrono di morbo di Crohn sono più soggette alle malattie infiammatorie articolari (artrite ad esempio) e muscolari.
Come puoi ben intuire, da un disturbo intestinale derivano una serie di problemi a cascata che possono complicarti la vita non poco. Le cause del morbo di Crohn non sono chiare, ma è possibile che vi sia un'origine autoimmune, che si verifica quando le difese immunitarie dell'organismo attaccano un tessuto sano, in questo caso dell'intestino. Tutte le malattie autoimmuni sono croniche, sebbene attraversino fasi di remissione con regressione parziale o totale dei sintomi. In generale, però, sebbene non curabili, si possono tenere sotto controllo con le cure opportune, che più in là vedremo. Vediamo cosa puoi fare in presenza di questa sintomatologia.
Naturalmente la prima tappa è il tuo medico di famiglia. Raccontagli dei tuoi disturbi, in particolare i dolori addominali, il sangue nelle feci e la diarrea ricorrente, il malessere generale e i sintomi "strani" (male alle ossa, stomatiti e infiammazioni alle mucose della bocca, ad esempio), e fatti visitare. Probabilmente verrai invitato a sottoporti ad alcune analisi del sangue, per rilevare carenze nutrizionali, avitaminosi e anemia, che sono sintomi del morbo di Crohn, e ad esami come la colonscopia.
Quest'ultimo può sembrare un esame piuttosto "antipatico", perché comporta una certa invasività, ma è indispensabile perché con l'inserimento per via rettale della sonda a fibre ottiche è possibile dare uno sguardo all'interno dell'intestino e vedere cosa succede. Durante la colonscopia è inoltre possibile effettuare la biopsia, ossia il prelievo di un campione di tessuto infiammato da analizzare. Solo così si può giungere alla diagnosi univoca di morbo di Crohn e passare alle cure.
La notizia buona è che si cura. Nel senso che con una diagnosi abbastanza precoce è possibile prevenire le conseguenze più serie di questa malattia infiammatoria, come le carenze nutrizionali e le infiammazioni sistemiche, assumendo dei farmaci biologici che hanno lo scopo di ridurre la flogosi intestinale cronica e permettere la rigenerazione dei tessuti. Ad esempio due anticorpi monoclonali (ricavati in laboratorio su modello umano, che vengono diretti verso un unico obiettivo) – infliximab e adalimumab – somministrati per via sottocutanea rappresentano ormai la cura d'elezione a lungo termine per il morbo di Crohn, decisamente più efficaci del solo cortisone utilizzato in precedenza. In alcuni casi si consiglia invece l'assunzione del methotrexate, che è un immunosoppressore avente lo scopo di inibire l'azione delle difese immunitarie contro i tessuti intestinali.
Qual è la dieta giusta per chi soffra di morbo di Crohn? Sebbene, come hai visto, non si tratti di una malattia causata da errata alimentazione, è indubbio che il cibo giochi un ruolo chiave nel peggiorare o migliorare i sintomi infiammatori, dal momento che stiamo parlando dell'apparato digerente. Integratori vitaminici e supplementi alimentari possono rivelarsi indispensabili qualora le analisi del sangue abbiano rilevato pericolose carenze, ma la dieta ideale per il malato di morbo di Crohn prevede:
La cosa migliore è andare per tentativi. Non per tutti i malati di morbo di Crohn valgono le stesse regole. Per alcuni una dieta povera di fibre non è la soluzione migliore, perché al contrario molte fibre migliorano la composizione della loro microflora batterica con un alleggerimento dei sintomi. Per altri, che soffrono anche di intolleranze alimentari, latticini o derivati del frumento sono "veleno" da eliminare del tutto.
La dieta da seguire ti verrà comunque indicata dal gastroenterologo dopo la diagnosi e la prescrizione della cura, perché proprio l'alimentazione rappresenta una terapia essa stessa, che si può "aggiustare" in corso d'opera. Annota i tuoi sintomi dopo ogni pasto in un diario, e prova a controllare quali alimenti migliorino o peggiorino le tue condizioni. Sarà il tuo corpo a fornirti la risposta più corretta. Basta saperlo ascoltare.