
Sono cento posti disponibili, a fronte di più di trecento richieste già arrivate per lavorare in smart working nel borgo di Ponta do Sol, nell’isola portoghese di Madeira.
A partire da questo mese l’iniziativa dei Digital Nomads dell’isola portoghese sta prendendo forma e il successo di questa idea è sotto gli occhi di tutti. Dal primo febbraio questo piccolo borgo affacciato direttamente sul mare ha deciso di accogliere in un villaggio freelance, lavoratori in smart working e dipendenti che temporaneamente stanno usufruendo del cosiddetto lavoro agile.
Di questi tempi, infatti, lavorare da casa è diventata per molti una condizione imposta dalla pandemia, ma anche un’opportunità per prendere finalmente il coraggio di trasferirsi in un’altra città o di andare a vivere all’estero per un breve periodo. Quale location migliore per farlo se non un’isola di un arcipelago al largo della costa nord-occidentale dell’Africa, con vista mare e 24°C di temperatura media.
Oltretutto, l’iniziativa dei Digital Nomads di Madeira è sostenuta dall’Amministrazione locale, dall’incubatore Startup Madeira e dal consulente del progetto Gonçalo Hall, un nomade digitale che gira il mondo e che per primo ha pensato che questa potesse essere un’opportunità interessante per chi è libero di lavorare ovunque voglia, purché abbia con sé un computer e una connessione internet.
Fino ad oggi le destinazioni preferite per chi poteva lavorare in smart working erano Bali in Indonesia, la Thailandia e altri paesi del Sud-est asiatico, ma l’isola portoghese di Madeira sembra essere una meta molto promettente, non solo per le condizioni climatiche, ma anche per le garanzie del progetto stesso: uno spazio gratuito per lavorare, una connessione internet super veloce, alloggi a prezzi convenienti e servizi dedicati.