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Nel 2024 arriva l’assistente materna: cosa farà questa nuova figura professionale

Dall’anno prossimo sarà a disposizione delle neo-mamme un’assistente ad hoc che le aiuterà nella cura del bambino e che risponderà a tutti i bisogni e necessità che una nascita comporta. Ma perché sempre e solo le donne sono deputate alla cura familiare?
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Evelyn Novello 28 Settembre 2023

Novità del 2024 sarà l'arrivo di una nuova figura professionale che assisterà le donne che da poco hanno avuto un bambino: l'assistente materna. Il suo compito sarà quello di accompagnare le neo-mamme nei sei mesi che seguono il parto infondendo loro sicurezza e rispondendo a tutte quelle domande che una nuova nascita porta con sé. L'assistente materna spiegherà alle madri come fasciare il bambino, come lavarlo e come comportarsi per ha il singhiozzo o se sta piangendo. Questa figura è stata pensata come un supporto costante, come una professionista che creeerà un rapporto personale diretto con la mamma, fatto non solo videochiamate e telefonate, ma anche di assistenza a domicilio.

L'assistente materna non sarà, però, una vera e propria figura sanitaria come sono le ostetriche o le infermiere e, dunque, non avrà bisogno di una laurea. Per fare questo lavoro occorrerà seguire un corso di formazione della durata di 6 o 9 mesi. Al momento, l’idea del governo è quella di offrire questo servizio come a richiesta, le madri che vorranno un supporto potranno averlo per una ventina di ore nei primi tre mesi dalla gravidanza, estendibili fino a sei. L'obiettivo a cui sta mirando l'iniziativa è riuscire ad assicurare la presenza di tre assistenti materne ogni 20mila abitanti, il numero varierà, quindi, a seconda dei territori.

La scelta di istituire questa figura professionale richiederà tra i 100 e i 150 milioni di euro e imita le scelte di Francia e Europa del Nord che già da tempo hanno attivato il servizio dell'assistente materna. Già nel 1996 la Commissione europea evidenziava come la custodia di bambini con meno di tre anni di età da parte di un'assistente materna fosse il servizio più utilizzato in Francia, Danimarca, Belgio, Irlanda, Regno Unito, Germania, Austria, Norvegia, Lussemburgo e Portogallo.

Certo, verrebbe anche da chiedersi se siano solo le mamme a necessitare di un aiuto nei primi di mesi di vita di un bambino e perché i padri siano sempre giudicati come meno coinvolti o meno responsabili nella nascita di un figlio che, per il 50%, è anche loro. Ben venga un aiuto esterno alla famiglia se c'è questa possibilità, ma forse è anche l'ora di ripensare ai ruoli genitoriali confermando non solo il congedo materno ma prolungando anche quello paterno così che non sia sempre e solo la donna ad avere sulle spalle il peso della cura della famiglia.