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Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini si è scagliato contro il decreto che favorisce l'istituzione delle zone urbane a 30km/h. La norma, che aveva firmato lui stesso nel 2022, dovrebbe essere sostituita da una direttiva del MiT, ma cosa prevede il nuovo documento? Tra le principali novità, spuntano i rilevatori di velocità e Zone 30 in punti sensibili (asili, ospedali, strutture pubbliche). La Direttiva è stata proposta da Salvini a seguito delle recenti polemiche sulla viabilità urbana. Alcuni politici e cittadini hanno contestato la misura, affermando che le zone 30 km/h creano traffico, fanno arrivare in ritardo e, a lungo andare, usurano i mezzi privati. Ma le cose stanno realmente così?
No, secondo un documento elaborato dal Governo del Galles, "I tempi di percorrenza sulle strade delle aree urbane tendono a essere determinati dagli incroci e dai segnali, piuttosto che dal limite di velocità". Questo significa che, con una riprogrammazione del sistema di segnaletica urbana, i problemi di scorrimento dei mezzi privati sulle strade urbane non si presenterebbero. Anzi, al contrario, le zone a 30 km/h migliorerebbero la fluidità del traffico. Secondo un'analisi dell'Associazione Svizzera degli ingegneri ed esperti del traffico (SVI) "un abbassamento della velocità massima autorizzata da 50 km/h a 30 km/h non ha in generale nessuna incidenza significativa sul flusso del traffico stradale (passaggio massimo di veicoli all'ora). […] All'interno delle località, il flusso del traffico è generalmente al suo massimo a delle velocità da 30 a 35 km/h".
Anche qui la tesi non è veritiera. Infatti, sempre secondo il documento elaborato dal Governo del Galles, "Il consumo di carburante è influenzato principalmente dal modo in cui guidiamo: guidare a una velocità costante è meglio che fermarsi e ripartire". Un limite predefinito di velocità e uno stile di guida regolare dunque possono aiutare a evitare inutili accelerazioni e rallentamenti, risparmiando carburante.
Dopo il caso di Bologna, la prima grande città ad aver utilizzato per tutto il centro urbano questo tipo di velocità, altre metropoli hanno annunciato un cambiamento nella velocità di guida. Milano sarebbe dovuta diventare città a 30 km/h entro la fine dell'anno, ma il processo non è ancora terminato. Seguono Torino, Firenze e Roma che però è in ritardo. Infatti il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, ha annunciato che la città avrà almeno il 70% delle sue strade a velocità 30 km/h entro il 2026.