Nuova variante di morbillo in Italia: cosa sappiamo finora dei cinque casi identificati a Milano

Esperti epidemiologici hanno identificato una nuova variante del virus del morbillo nell’area del capoluogo lombardo. Secondo i dati delle prime indagini, questa forma inedita del virus avrebbe mutazioni che lo renderebbero in grado di sfuggire ai test diagnostici.
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Kevin Ben Alì Zinati 19 Febbraio 2024
* ultima modifica il 20/02/2024

Milano in questi giorni è al centro dell’attenzione di tutti, e non solo per i drammatici livelli di inquinamento atmosferico fatti registrare nel mese di gennaio 2024.

Una nuova variante del virus del morbillo starebbe circolando nel capoluogo lombardo e stando ai primi dati riportati su Eurosurveillance, potrebbe anche sfuggire ai test diagnostici.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano e dell’Istituto superiore di Sanità ha infatti confermato che nell’area che comprende la Città Metropolitana di Milano e le zone circostanti in Lombardia, nei primi dodici mesi dell’anno sarebbero stati confermati cinque casi di morbillo  classificati come “genotipo D8” e ritenuti sporadici dal momento che non è stato trovato alcun legame epidemiologico tra loro.

Paura, pericolo, allarme? No: al momento la nuova variante del virus MeV suscita più interesse dal punto di vista scientifico e non costituirebbe un grosso rischio per la salute umana, soprattutto per chi si è già sottoposto alla vaccinazione.

La nuova variante del morbillo

I ricercatori hanno specificato che in tre dei cinque casi individuati è stata registrata una storia di viaggio recente in paesi come l’Uzbekistan e la Thailandia, oltre a uno nella parte meridionale dell’Italia.

Questi ultimi due, in particolare, erano infetti da ceppi di MeV caratterizzati dai tre mismatch, ovvero mutazioni precedentemente individuate dal team di ricercatori di Francisco José Pérez-Rodríguez sul territorio della Svizzera, confinante con l’area dei casi lombardi.

Queste mutazioni si sono verificate nella regione C-terminale del gene della nucleoproteina, quella che di solito viene utilizzata come bersaglio dei test PCR comunemente utilizzati nei laboratori di sorveglianza.

Secondo i ricercatori, queste alterazioni possono ridurre leggermente la sensibilità di test diagnostici attualmente utilizzati. “Ciò evidenzia l’importanza di aggiornare tempestivamente i test diagnostici per rilevare tutti i ceppi di MeV attualmente circolanti” si legge nel documento publicato su Eurosurveillance.

Il vaccino

Malattia infettiva, causata da un virus della famiglia dei Paramixovirus, del genere Morbillivirus, il morbillo è molto contagioso e può essere trasmesso per contatto diretto attraverso un semplice starnuto o un colpo di tosse.

Non è una malattia da sottovalutare perché può dare luogo a diverse complicanze come la diarrea, l’otite, la polmonite portando anche fino alle convulsioni o a gravi infezioni del sistema nervoso.

Oggi non abbiamo un trattamento specifico per il morbillo ma abbiamo a disposizione uno strumento preventivo come la vaccinazione.

Offerta come vaccino trivalente con morbillo-parotite-rosolia oppure quadrivalente (a cui si aggiunge la varicella), viene somministrato con una prima dose di vaccino tra i 12 e i 15 mesi di vita con un richiamo a 5-6 anni.

Il punto, tuttavia, è che la sua scarsa diffusione potrebbe essere la causa principale dietro il recente dilagare di casi, insieme all'elevata probabilità di importazione da aree ad alta circolazione e al fatto che i prossimi mesi rappresentano il picco stagionale.

Dall’inizio dell’anno, infatti, sono già stato registrati 7 decessi mentre nel 2023 vi sono stati 2.361 casi, il 74% dei quali in Romania.

Fonte | "Letter to the editor: Further identification of a measles variant displaying mutations impacting molecular diagnostics, Northern Italy, 2024" pubblicato il 15 febbraio 2024 su Eurosurveillance

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