Pianura Padana di nuovo soffocata dallo smog: quali sono i rischi per la salute

Nel mese di gennaio 2024 la Pianura Padana ha fatto registrare livelli di inquinamento atmosferico drammatici: le concentrazioni di PM10 hanno superato diverse volte le soglie critiche. Questa si traduce in una grave minaccia per la salute: il particolato ha effetti devastanti sull’organismo umano e favorisce l’insorgenza di malattie polmonari, ictus e tumori. Per proteggersi, è importante rispolverare le mascherine e, purtroppo, pridurre il tempo passato all’aria aperta.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 19 Febbraio 2024
* ultima modifica il 19/02/2024

Tira una brutta aria al Nord Italia: di quelle pessime.  Nel mese di gennaio appena passato, infatti, la Pianura Padana ha fatto registrare livelli di inquinamento atmosferico decisamente oltre i limiti consentiti.

In più casi, infatti, è stata superata la soglia critica delle concentrazioni di PM10, quelle minuscole particelle di particolato fatte di polvere, polline e sottoprodotti della combustione. Lo ha riferito il servizio europeo di monitoraggio dell’atmosfera Copernicus, attraverso cui l’Agenzia spaziale europea monitora e prevede la qualità dell’aria su scala globale e regionale.

A spiccare, in negativo, è la città di Milano che secondo le rilevazioni del servizio svizzero IQAir oggi si piazzerebbe tra le città più inquinate del mondo preceduta solo da centri urbani “storicamente” fuori scala come Dacca in Bangladesh, Lahore in Pakistan e Delhi in India.

Secondo IQAir, la concentrazione di PM2.5 nel capoluogo lombardo sarebbe pari a 29.7 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

Chi vive al Nord non se la sta passando troppo bene, insomma. Tra i problemi, c’è da considerare anche la conformazione geografica della Pianura Padana stessa: una regione densamente popolata e altamente industrializzata e circondata dalle Alpi a nord e dagli Appennini a sud che, di fatto, la trasformano in un bacino naturale al cui interno domina un microclima che spesso intrappola gli agenti inquinanti.

Rischi per la salute

A preoccupare sono dunque i livelli di PM10 tanto quanto quelli di PM2,5.

Compresa nel PM10, si tratta di una miscela di carbonio elementare, composti organici, metalli, nitrati e solfati (con particelle inferiori a 2,5 micrometri) che, entrando nel flusso sanguigno attraverso i polmoni, possono provocare grossi danni all'organismo.

Te lo abbiamo detto tante volte: l’accumulo di PM2,5 e di PM10 rappresenta una grossa minaccia per la salute umana.

L’impatto di questi agenti inquinanti, invisibili ma pericolosissimi, se misurato in termini di aspettativa di vita può essere paragonato a quello del tabacco: l’inquinamento atmosferico ruberebbe 2,3 anni di vita contro i 2,2 dell’uso del tabacco ma sarebbe 3 volte quello del consumo di alcol e dell’acqua non sicura e addirittura 5 volte di più rispetto a quello degli incidenti stradali.

Le polveri sottili prodotte dai veicoli, dalle industrie e dagli incendi boschivi alzano i rischi di incorrere in malattie polmonari, cardiache, ictus e varie forme di tumore.

L’inquinamento atmosferico tuttavia è anche in grado di uccidere: nel vero senso della parola. L’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente ha mostrato questa brutale verità attraverso dei numeri drammatici.

Te ne riporto uno per tutti: nel 2021, la pessima qualità dell’aria è costata la vita a più di mezzo milione di persone in tutta Europa.

Come proteggersi

Contro una minaccia reale come l’inquinamento atmosferico c’è solo una cosa importante da fare: smettere di inquinare. Difficile, quasi impossibile dirai. E in parte, hai anche ragione: le variabili in gioco sono molto e molto complesse.

Mentre i governi del mondo cercando di invertire la rotta, ci sono delle misure che ognuno di noi può prendere per proteggersi dagli effetti di un’aria pessima: come ti ho già spiegato, infatti, i sintomi degli effetti dell’inquinamento atmosferico possono manifestarsi anche dopo un’esposizione breve.

Per impedire a queste minuscole particelle di entrare nell’organismo attraverso gli alveoli polmonari, per esempio, puoi tirare fuori dal cassetto un oggetto tanto caro durante i periodi di pandemia come la mascherine: da quelle chirurgiche alle FFP2, più filtranti e protettive.

La conoscenza è potere quindi, prima ancora, è importante dotarsi di strumenti in grado di dirti che tipo di ari stai respirando: ci sono vari siti ufficiali di Agenzie meteorologiche e App capaci di darti una panoramica della situazione in tempo reale.

Nei giorni in cui la qualità dell’'ria dovesse essere bassa o bassissima, oltre alla mascherina ricordarti di passare il meno tempo possibile fuori di casa e di ridurre la tua attività all’aperto come passeggiate o allenamenti.

In più, cerca di tenere le finestre e le porte chiuse e di sfruttare i sistemi di aria condizionata o riciclo per purificare l’aria degli ambienti indoor.

Fonti | Esa; Ars Toscana

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.