Oggi è la Giornata mondiale per i diritti dell’Infanzia: fai qualcosa anche tu!

Nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza anche tu puoi fare qualcosa. Insieme possiamo compierte passi enormi per garantire le vaccinazioni, il diritto allo studio e alla vita, ma anche per essere più felici con i nostri figli, nella quotidianità della nostra famiglia.
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Gaia Cortese 20 Novembre 2018

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Nessun tipo di discriminazione; diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo; un maggior interesse nei confronti dei bambini e delle bambine, che devono diventare una priorità rispetto a tutto il resto; l’ascolto delle opinioni del minore. Sono questi i principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza adottata nel 1989 dall’Assemblee Generale delle Nazioni Unite. I bambini devono essere tutelati, difesi e protetti. Sono il bene più prezioso che abbiamo, il nostro futuro. In questa giornata vogliamo passare dalle parole ai fatti. Non ci basta ricordare che è la Giornata Mondiale dedicata a bambini e ragazzi. Proviamo a fare qualcosa di concreto.

Garantisci le vaccinazioni a tutti

Le vaccinazioni salvano la vita a milioni di bambini e bambine. Sono stati fatti enormi progressi, ma solo nel 2017, circa 20 milioni di bambini nel mondo non hanno ricevuto un ciclo completo di vaccinazioni e 8 milioni di bambini vivono in condizioni molto difficili a causa di conflitti bellici o emergenze. Sul sito dell’Unicef puoi firmare per la petizione in corso.

Adotta un bambino a distanza

Non tutti i bambini hanno la fortuna di avere una famiglia su cui poter contare, e ancora troppi bambini non hanno accesso all’istruzione. Adottando un bambino a distanza puoi sostenerlo economicamente per garantirgli lo studio e i beni di prima necessità. Esistono molte associazioni che si occupano di adozioni a distanza: Save the children, Unicef, Amref, Fondazione Rava, SOS Villaggi Onlus e Alice for Children sono solo alcune di queste associazioni a cui potersi rivolgere per l’adozione.

Spegni il cellulare

Dovremmo iniziare a utilizzare lo smartphone nello stesso modo in cui usavamo i cellulari di prima generazione: solo per chiamate telefoniche. Va bene, forse è esagerato, ma cercare di staccare gli occhi da social, web e tutto il resto dovrebbe essere un impegno di noi genitori, soprattutto in presenza dei nostri figli.

Bambini in ospedale

Un ospedale nasce con lo scopo di curare i pazienti, ma non sempre può tener conto della presenza di molti bambini che necessitano cure molto lunghe. La Fondazione ABIO Italia Onlus, l’associazione per il bambino in ospedale, si impegna proprio per questo: cerca di rendere l’ambiente di un ospedale più accogliente e colorato e accoglie con i suoi volontari le famiglie dei piccoli pazienti, intrattenendo i bambini con un gioco o una lettura di un libro, e sostenendo i genitori in un momento di estremo bisogno.

Aiuta un bambino a fare i compiti

Ci sono molto bambini, stranieri e non, che non possono contare a casa sull’aiuto dei propri genitori per svolgere i compiti di scuola. Genitori che sono fuori casa tutto il giorno per il lavoro o genitori stranieri che non conoscono bene la lingua italiana semplicemente perché non hanno frequentato le scuole nel nostro Paese. Fortunatamente esistono diverse associazioni di volontariato che hanno pensato anche a questo: bastano 2 ore di tempo la settimana per aiutare questi ragazzi a svolgere un tema senza errori, a comprendere una regola di matematica, a ripassare la lezione di geografia con più sicurezza.

I bambini non devono lavorare

Time 4 international è un’associazione presente in Benin, uno stato estremamente povero dell’Africa, dal 2013. Nel distretto di Dassa, i bambini vengono utilizzati per spaccare pietre con strumenti pericolosi per più di 12 ore al giorno. Crescono così i piccoli spaccapietre del Benin, senza conoscere i propri diritti, inconsapevoli di come dovrebbe essere l’infanzia di un bambino. Scopo dell’associazione è quello di togliere dalle cave i bambini e poterli mandare a scuola dove, non solo possano ricevere un’istruzione, ma anche contare su un pasto caldo e sulle cure sanitarie da parte dei referenti dell’associazione presenti in loco.

Fai qualcosa con tuo figlio

Condividere è una parola che ha qualcosa di magico. Perché fare qualcosa insieme a qualcuno permette di trascorrere del tempo insieme, di scambiarsi un sorriso, di condividere una risata e di conservare un bellissimo ricordo. Basta davvero poco. Quello che vogliono i bambini è passare del tempo con i propri genitori, ancora più che con i loro amici (fin quando sono piccoli!). Prima che il tempo passi troppo velocemente, cerca di ricordarti la magia (e la fortuna) di poter condividere un momento con il tuo bambino.

Dona il tuo latte

Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità tutti i bambini dovrebbero essere allattati al seno per i primi 6 mesi di vita. Questo perché il latte materno contiene sostanze in grado di proteggere il bambino da infezioni batteriche e virali e da molte altre malattie. Quando un bambino nasce prematuro, può succedere che la sua mamma non abbia latte a sufficienza o non sia nelle condizioni di allattare. Le mamme di bambini nati a termine sanno però quanto sia importante il latte materno e sanno di poterlo donare senza togliere nulla al proprio bambino. È su questo che lavora Aiblud, l’associazione italiana del latte umano donato. Se sei una neomamma, pensaci anche tu.

Dai sempre il buon esempio

I bambini ci guardano. E ci imitano. Non possiamo dimenticarcelo e dare il buon esempio è fondamentale. Ancora prima di dare delle regole, dobbiamo fare attenzione a come ci comportiamo, a come ci rivolgiamo nei confronti delle altre persone, perché solo dando un buon esempio, indicheremo loro una strada giusta da seguire, sul principio dell’educazione e del rispetto del prossimo.

Diritto allo studio: firma una petizione

Ci sono petizioni ancora "a caccia di firme" come quella della piccola scuola di gomme in Israele, che rischia di essere distrutta da un giorno all’altro, e quelle petizioni che sono andata a buon fine, come quella di Malala Yousafzai che ha raccolto oltre un milione di firme e ha fatto in modo che i leader del mondo si impegnino a garantire 12 anni di istruzione, libera e gratuita, a tutti i ragazzi e le ragazze della scuola primaria e secondaria.