Over80, insegnanti e forze dell’ordine: chi potrà vaccinarsi a partire da febbraio

Con l’approvazione del vaccino di AstraZeneca limitata a chi ha meno di 55 anni, il piano vaccinale ha subito un nuovo cambio di programma. Così verranno avviate insieme fase 2 e fase 3, ma alcune persone rimarranno comunque escluse. Proviamo a capire meglio insieme.
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Giulia Dallagiovanna 4 Febbraio 2021
* ultima modifica il 04/02/2021

Il vaccino di AstraZeneca è stato approvato con una serie di paletti, tra i quali il più importante è quello dell'età: al momento l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco ne consiglia la somministrazione a chi ha meno di 55 anni. Al massimo, è concesso superare quella soglia se il soggetto è in buona salute e non presenta fattori di rischio che lo espongano alle possibili complicanze del Covid-19. Quello che all'inizio era apparso come un limite, oggi ha portato a una revisione del piano per le vaccinazioni. E forse non tutto il male vien per nuocere: da lunedì si comincerà anche con insegnanti, forze dell'ordine e carceri. Oltre che con gli over80, ai quali saranno però destinate le soluzioni di Pfizer e Moderna. Quindi ricapitoliamo: cosa succede adesso? E soprattutto, chi resta fuori?

Parte la fase 2

Non tutto il personale sanitario e gli ospiti delle RSA hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino. Per la precisione, siamo a 2.233.982 iniezioni effettuate e a 867.237 persone completamente immunizzate. Entro la fine del mese comunque questa categoria dovrebbe essere coperta del tutto. Nel frattempo Pfizer si è impegnata ad aumentare le consegne a partire dal 15 di febbraio per recuperare i tagli che aveva dovuto operare a gennaio. Dovrebbero dunque essere rispettati i patti che prevedevano l'arrivo di 8,7 milioni di dosi per il primo trimestre.

Ed è con questa fiducia che comincia ufficialmente la fase 2 della campagna vaccinale, nella speranza che anche Moderna, dopo aver tagliato del 20% le consegne, operi il conguaglio. In ogni caso, è arrivato il momento degli over80 che vivono ancora a casa propria. La partenza ufficiale è fissata per lunedì 8, ma in alcune regioni, come l'Emilia-Romagna, hanno già iniziato a coprire tutti quegli anziani non autosufficienti che ricevono assistenza domiciliare. Assieme naturalmente ai loro caregiver.

A questa fascia di popolazione sono riservati i due vaccini a mRNA già approvati da Ema e già in uso in Italia che, per ora, si sono rivelati anche i più efficaci: quelli di Pfizer-BioNTech e di Moderna.

Scuole, forze dell'ordine e carceri

E parte anche la fase 3, a sorpresa. Un anticipo sui tempi che, se guardiamo al bicchiere mezzo pieno, dovremmo vedere come una buona notizia. Mi spiego: il vaccino di AstraZeneca, sul quale l'Italia ha puntato di più almeno per quanto riguarda il 2021, è stato approvato dall'Aifa con raccomandazione di somministrazione solo a chi aveva meno di 55 anni. Si è quindi deciso di rivedere tutto il progetto della campagna vaccinale, anticipando di qualche mese le categorie previste per il secondo trimestre:

  • insegnanti e personale ATA, cioè chi lavora nelle scuole
  • forze dell'ordine
  • detenuti
  • personale delle carceri

Intanto l'azienda farmaceutica britannica ha fatto un piccolo passo indietro rispetto al primo taglio del 60% alle consegne entro marzo e ha promesso di arrivare a 40 milioni per tutte l'Unione europea. Questo significa che l'Italia passa dai 3,4 ai 5,3 milioni a disposizione. Meglio che niente, potremmo dire. Non solo, ma il primo carico anticipa di una settimana ed è atteso già per il prossimo lunedì.

Chi resta fuori

E ora veniamo alla parte del bicchiere mezzo vuoto. Per una parte di popolazione che beneficia del cambio di programma, un'altra deve invece fare i conti con i ritardi e sono tutte quelle persone di età compresa tra i 55 e i 79 anni. Come avevo già ribadito all'inizio, Aifa ha comunque allargato la possibilità di somministrazione del farmaco di AstraZeneca a chi appartiene a questa fascia e non presenta fattori di rischio per il Covid-19. In ogni caso è probabile che la maggior parte resterà scoperta.

A farne le spese è chi ha tra i 55 e i 79 anni, che per il momento resta escluso dalla campagna vaccinale

Non si sa ancora come il governo intenderà agire per far fronte alle conseguenze del nuovo piano. La soluzione potrebbe essere o quella di aspettare e capire se nel frattempo venga approvato un nuovo vaccino efficace anche su questa fascia di popolazione. Al momento i candidati plausibili sarebbero quelli di Johnson&Johnson e di Novavax, che hanno concluso gli studi di fase 3 dimostrando una capacità di immunizzazione rispettivamente del 66% e dell'89%. Del primo abbiamo già opzionato 53 milioni di dosi, il secondo invece non è in programma, ma non è detto che non si possa procedere all'acquisto in un secondo momento.

L'Unione europea ha inoltre rivolto lo sguardo verso la Russia, dove lo Sputnik V ha dimostrato di avere un'efficacia del 91,6%. Eliminati i dubbi di agosto, quando il Paese aveva annunciato al mondo di aver proceduto in autonomia all'approvazione del vaccino, lo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet sta facendo cambiare idea ai governi. Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato: "Il vaccino russo? Non dobbiamo avere timori delle origini dei vaccini, quello che per noi è importante è il passaggio all'Ema. Abbiamo sollecitato l'Ue alla valutazione scientifica sul vaccino russo e di altri Paesi".

Tornando agli over55, l'altra possibilità è che AstraZeneca conduca ulteriori studi e dimostri di risultare efficace anche in questa specifica fascia di età. Fermo restando che al momento la percentuale certificata dall'Ema è 59,9%. Dunque al di sotto degli altri tre.

L'incognita governo

Mentre ci chiediamo quali saranno le prossime mosse del governo, non dobbiamo dimenticarci che non sappiamo nemmeno come sarà formato di preciso questo governo. "La Campagna di vaccinazione resti fuori da crisi e da contese politiche. È la cosa più importante per tutto il Paese", ha raccomandato caldamente Speranza, ma ci sono alcune incognite alle quali lui o chi verrà dopo dovrà rispondere ad alcune incognite e la più importante resta una: se l'adesione alla campagna dovesse essere insufficiente, il vaccino diventerà obbligatorio oppure no?

Fonte| Ansa

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