L’atropina è un alcaloide estratto da una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee, l’Atropa Belladonna. É un composto in grado di agire e sulla trasmissione colinergica, bloccando l’effetto del neurotrasmettitore acetilcolina sui recettori di tipo muscarinico. Per questo motivo è definito parasimpaticolitico. Il nome di questa pianta, atropa, deriva dal greco crudele, con riferimento al nome di una delle tre Parche, quella che recide il filo della vita con allusione alle proprietà velenose della droga, belladonna si riferisce al fatto che il succo della bacca instillato negli occhi dilata le pupille e questo esaltava la bellezza femminile rendendo lo sguardo più luminoso e seducente oltre a migliorare il colorito del viso.
Abbiamo appena detto che l’acetilcolina blocca i recettori muscarinici della trasmissione colinergica. L’acetilcolina è il neurotrasmettitore responsabile della trasmissione nervosa nelle seguenti sinapsi:
Una volta rilasciata dalle proprie vescicole, l’acetilcolina agisce sui propri recettori i quali possono essere di due tipi: nicotinici e muscarinici. Oggetto di oggi sono i recettori di tipo muscarinico. I farmaci in grado di bloccare l’azione dell’acetilcolina su questa tipologia di recettore sono chiamati parasimpaticolitici poiché in grado di bloccare la stimolazione del parasimpatico.
Sai, l'atropina in terapia può essere utilizzata in diversi campi, come:
Gli effetti indesiderati di questo farmaco si manifestano quando il dosaggio è eccessivo. Questo risulta in un potenziamento degli effetti che da terapeutici diventano indesiderati come:
Sai è un farmaco che deve essere valutato attentamente in caso di ileo paralitico, stenosi pilorica, malattie cardiovascolari e miastenia grave.
L'atropa belladonna è una pianta diffusa, bisogna quindi porre attenzione a tutto quello che i bambini ingeriscono quando sono all'aria aperta poiché possiamo avere avvelenamento e/o intossicazione causate dall'ingestione delle bacche. I bambini manifestano eccitazione ed irritabilità, iperattività ed aumento brusco della temperatura corporea con ridotta sudorazione (a causa del maccanismo d'azione che abbiamo detto prima).
Abbiamo sempre detto che questi sono periodi molto delicati nella vita di una donna, e di come ogni farmaco debba essere sempre valutato attentamente prima di essere assunto. L'atropina in gravidanza non ha dato segni di pericolosità, nonostante questo è sempre consigliato l'utilizzo con cautela. Per quanto riguarda l'allattamento, l'atropina in piccole quantità riesce a passare nel latte. Anche in questo caso se ne sconsiglia l'utilizzo se non effettivamente necessario. Sarà il team di medici che ti seguono a scegliere la giusta terapia.
Fonti|Farmacologia generale e molecolare – Clementi-Fumagalli; Farmacognosia – capasso; Farmacologia generale e clinica – Katzung; Farmacologia Rang & Dale