Parlare di scrittura a mano quando passiamo buona parte della giornata a digitare tasti su uno smartphone o su un computer, può sembrare un discorso anacronistico, fuori dal tempo. Io stesso, per scrivere questo articolo, sto digitando. Ci sono, poi, nazioni che hanno smesso d’insegnare a scrivere in corsivo: è successo in Norvegia, per esempio, dove gli alunni scrivono e leggono su un tablet. È dunque lecito domandarsi se sia importante la scrittura a mano nell’era digitale. La risposta è “sì”. Ovviamente questa risposta va motivata, argomentata. A ciò ci hanno pensato diversi studiosi.
Una serie di studi sul rapporto tra scrittura, mano e memoria condotti in Giappone, Norvegia e Stati Uniti concordano sulla conclusione che le persone ricordano meglio le cose scritte a mano piuttosto che al computer. Ma perché ciò avviene? Si ritiene che i benefici della scrittura a mano siano dovuti al coinvolgimento di più sensi nel processo di scrittura. Mellissa Prunty, ricercatrice di terapia occupazionale presso la Brunel University di Londra, che ha studiato il rapporto tra scrittura a mano e apprendimento ha affermato che:
“Impugnare una penna con le dita, premerla su una superficie e muovere le mani per creare lettere e parole è un'abilità cognitivo-motoria complessa che richiede molta attenzione”.
Un livello più profondo di elaborazione che implica la mappatura dei suoni e la formazione delle lettere, favorisce la lettura e l'ortografia nei bambini. Benefici sono stati riscontrati anche negli adulti. Robert Wiley, professore di psicologia presso l'Università del North Carolina è coautore di uno studio condotto su 42 adulti che stavano imparando l’arabo. È stato notato che le persone che imparavano le lettere, scrivendole, rispetto a chi le digitava, hanno appreso più velocemente a riconoscerle e a pronunciarle. Wiley afferma che almeno in parte questi risultati possono essere spiegati con il fatto che “la scrittura a mano attiva percorsi diversi per lo stesso concetto” e aggiunge:
“l'apprendimento di una nuova parola implica la connessione di un simbolo astratto con informazioni a livello visivo, motorio e uditivo. La scrittura a mano può attivare un maggior numero di connessioni tra queste diverse dimensioni rispetto alla digitazione”.
Per quanto digitare piuttosto che impugnare una penna sia oggigiorno la prassi, gli studiosi incoraggiano a perseverare con la scrittura a mano. È un invito che viene rivolto soprattutto a quelle scuole che hanno smesso di insegnare a scrivere in corsivo. L’invito, inoltre, è esteso anche agli adulti perché continuare a fare pratica con la scrittura a mano è un ottimo esercizio per il cervello.