Perché i farmaci generici costano meno degli equivalenti “di marca”?

I farmaci “equivalenti” o “generici” hanno lo stesso principio attivo del farmaco di riferimento “originale” o “di marca”. L’unica differenza sta nel prezzo inferiore, un elemento che tuttavia genera a volte dubbi sulla loro efficacia. Eppure, in termini di qualità, il farmaco originale e quello equivalente o generico sono esattamente la stessa cosa. Ci sono invece altri motivi che spiegano la differenza di prezzo: vediamo quali sono.
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Maria Teresa Gasbarrone 31 Ottobre 2023
* ultima modifica il 19/02/2024

Sarà capitato anche a te di andare in farmacia e dover scegliere tra due prodotti. Il farmacista ti ha rassicurato che funzionano allo stesso modo, anzi sono proprio "la stessa cosa", eppure uno costa di più dell'altro. Perché?

Se ti è successo, significa che di quel particolare principio attivo che hai cercato esistono due versioni, ovvero il "farmaco originale" e il "farmaco generico" o "equivalente". In realtà, se non fosse per la diversa confezione e il diverso nome del marchio, si potrebbe dire che tra i due prodotti non c'è differenza. Ma allora perché uno costa di più (a volte anche sensibilmente) dell'altro? Cerchiamo di capire.

Il farmaco equivalente è un farmaco che ha principio attivo, forma farmaceutica, via di somministrazione, modalità di rilascio, dosaggio, numero di unità posologiche e dosi unitarie uguali a un farmaco di riferimento (“di marca”) a cui è scaduta la copertura assicurata dal brevetto.

Per capire cosa significa quello che hai appena letto, devi sapere che quando un nuovo farmaco viene inserito nel mercato è protetto per diversi anni dal "brevetto", ovvero solo l'azienda che lo ha messo a punto ha l'esclusiva sulla sua produzione.

Il brevetto è insomma una sorta di garanzia per l'azienda che ha formulato un nuovo principio attivo od un medicinale. Per arrivare alla sua produzione, infatti, l'azienda ha lavorato a lungo, investendo anche molto e sostenendo molte spese, che il brevetto in qualche modo permette di recuperare.

Basta pensare che da un punto di vista temporale passano all’incirca 15-20 anni prima che il principio attivo in questione sia effettivamente disponibile sul mercato.

Una volta infatti che il brevetto è scaduto, chiunque sia in possesso dei mezzi tecnologici e delle strutture idonee, di riprodurre, fabbricare e vendere, previa autorizzazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), un medicinale la cui efficacia e sicurezza sono ormai note e certe.

Appare evidente quindi perché il farmaco equivalente costi di meno, in media di circa il 20%, rispetto all'equivalente: l'azienda produttrice dell'originale deve affrontare costi di produzione nettamente superiori rispetto a quello equivalente.

Per essere certo che quello che stai acquistando sia un farmaco equivalente ti basta assicurarti che sulla confezione e sul foglietto illustrativo ci sia la dicitura "Medicinale Equivalente".

Fonti | Fondazione Umberto Veronesi; Aifa;

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