Pitiriasi versicolor: cos’è e quali sono le cause di questa infezione della pelle

Sai che le macchie sulla pelle possono essere colpa di un fungo, o meglio un lievito, specifico? Capiamo quale e come riconoscerlo subito.
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Valentina Danesi 19 Giugno 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

La tinea versicolor, chiamata anche pitiriasi versicolor, è un'infezione micotica che va a colpire la pelle ed è causata da Malassezia furfur. La puoi notare facilmente perché si manifesta con chiazze desquamate multiple e asintomatiche (quindi che non fanno male né provocano prurito) e sono di un colore che varia dal bianco, al marrone, al rosa. Questo tipo di micosi la chiamiamo tinea versicolor, cioè multicolore, poiché si manifesta con macchie e chiazze di varia tonalità, ipopigmentate o iperpigmentate (in sostanza di colore diverso rispetto alla pelle che le circonda).

Cosa provoca la Tinea versicolor

Il Malassezia furfur è un lievito che vive nella maggior parte degli esseri umani senza dare problemi. Quindi cosa accade? Che si possono verificare delle condizioni che fanno sì che il lievito prolifichi e manifesti i sintomi della sua presenza e che si notano a causa dell’effetto che ha sulla melanina. Ad oggi non sappiamo dire quali siano i motivi per cui si manifesta soprattutto in alcuni soggetti, però possiamo individuare alcune fasce di popolazione che sono maggiormente a rischio:

  • qualsiasi etnia
  • donne soprattutto tra 20-29 anni
  • pelle grassa
  • nei pazienti che vivono in zone non tropicali spesso la tinea versicolor scompare durante i mesi più freschi e secchi
  • clima caldo-umido
  • predisposizione genetica
  • Impiego di alcuni farmaci: corticosteroidi, immunosoppressori e contraccettivi orali
  • stati di immunodepressione
  • cambiamenti ormonali
  • malnutrizione.

Non si tratta di una patologia contagiosa. La Malassezia furfur può variare da 1,5-4,5 micron di larghezza e 2-6 micron di lunghezza. A livello di pelle si può manifestare anche come agente eziologico in varie patologie come dermatite seborroica, follicolite, onicomicosi.

Fattori di rischio

Come ti abbiamo o anticipato l’abbiamo quasi tutti ma solo in alcune condizioni si sviluppa, per esempio:

  • ambiente ad alto contenuto di grassi (in quanto lipofilo e lipido-dipendente)
  • elevati tassi di umidità
  • pelle grassa
  • stati di immunodepressione
  • terapie a base di corticosteroidi, denutrizione, diabete
  • predisposizione personale.

Come si manifesta la Tinea Versicolor

È davvero semplice da diagnosticare perché il quadro clinico è tipico e visibile ad occhio nudo: puoi notare facilmente macchie multiple discromiche (quindi con corre diverso dalla solita pelle) con margini ben netti, di solito di forma tonda od ovale, isolate o confluenti e squamose.

Normalmente non causano prurito, ma diventano sempre più evidenti ed estese se non vengono trattate. Come ti abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo il colore delle macchie della tinea versicolor varia dal bianco al rosaceo, dal caffè-latte al bruno, in funzione di diversi fattori.

Il motivo per cui non ci si abbronza è che il lievito fa sì che i raggi non raggiungano l’epidermide, fungono da filtro e la melanina non viene stimolata. Rara complicazione della tinea versicolor è la follicolite associata ad eczema seborroico con invasione del follicolo pilifero e comparsa di papule (o pustole) eritematose.

Esami per diagnosticare la Pitiriasi o Tinea versicolor

Il primo passo è un’attenta e scrupolosa visita dal dermatologo a cui poi si aggiungono l'esame clinico e gli accertamenti di laboratorio. Tra gli esami da fare c’è l'esame microscopico di un campione di scarificazioni cutanee che grazie a preparati a fresco di idrossido di potassio (KOH) possono riconoscere i filamenti tipici. Talvolta si richiedono l’esame colturale e l’osservazione con lampada di Wood a raggi ultravioletti per identificare una fluorescenza giallastra-dorata emessa dalle colonie del fungo.

Come si cura la Pitiriasi versicolor

Dobbiamo specificare che si deve fare una distinzione tra trattamento topico, ossia che si limita alla cura della pelle, e quello sistemico ossia che va a curare il problema attraverso il corpo  “in profondità".

La prima tipologia parte da una buona detenzione della pelle con saponi/detergenti a pH acido e l'uso di farmaci antimicotici (contro i funghi), prescritti dal medico di base o dal dermatologo, da applicare sulla pelle. Gli antimicotici possono avere varie formulazioni (creme, spray o lozioni).

Nel secondo caso si parla di terapia antimicotica per bocca e che di solito viene scelta nei casi più seri ossia quando la manifestazione della pitiriasi versicolor è molto estesa o quando è richiesta una rapida guarigione. È la meno utilizzata perché in dosi eccessive gli antimicotici possono diventare tossici per il nostro organismo.

Recidive

Devi sapere che esteticamente l'ipopigmentazione da tinea versicolor è reversibile in alcuni mesi o anni dopo la scomparsa del lievito, ma la recidiva è quasi universale dopo il trattamento perché il microrganismo responsabile è un normale ospite della cute. Un'igiene accurata, l'uso regolare di sapone a base di zinco piritione, o l'uso di una terapia antifungina topica 1 volta/mese, riduce il rischio di recidiva ma non lo azzera.

Si può prevenire la Pitiriasi versicolor? 

È impossibile prevenire la pitiriasi versicolor. Tuttavia, l'utilizzo di saponi/detergenti a pH acido e di indumenti di di fibre naturali, come il cotone, per ridurre il sudore durante la stagione calda può aiutare a prevenire la ricomparsa dell'infezione.

Fonte|ISS

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