Polso paradosso: da che cosa è causato e come rilevarlo

Il polso paradosso si può riassumere in un esagerato calo della pressione sanguigna quando si inspira, non si tratta di una patologia ma di un sintomo di qualche condizione sottostante: esaminiamo insieme quando questo si può verificare e come comportarsi in sua presenza.
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22 Dicembre 2022 * ultima modifica il 22/12/2022

Il polso paradosso è più spesso associato a patologie cardiache e polmonari, ma non solo, esistono altre condizioni che potrebbero provocarlo.

Definizione

Con polso paradosso ci si riferisce a un’importante diminuzione della pressione sistolica (massima) e dell’ampiezza del polso (la frequenza di pulsazioni) durante la fase di inspirazione. Durante la fase di inspirazione è normale che la pressione arteriosa sistolica possa subire delle riduzioni, ma quando questo avviene in modo esagerato, e per la precisazione ci si riferisce ad una misura maggiore a 10 mmHg (millimetri di mercurio, ossia l’unità di misura della pressione), in concomitanza con una diminuzione delle pulsazioni del polso, allora saremo in presenza di polso paradosso.

Il polso paradosso si presenta in condizioni di alterazioni delle funzionalità delle camere del cuore, quindi gli atri e i ventricoli, o del sistema vascolare dei polmoni: nella maggior parte dei casi è dovuto da una patologia del pericardio, soprattutto tamponamento cardiaco.

Le cause

Le principali cause di polso paradosso hanno a che fare con le patologie cardiache; le cause cardiache si possono suddividere in due macrofiloni, quelle associate a malattie che riguardano il pericardio e quelle associate a malattie cardiache non pericardiche.

Tra questi filoni possiamo inserire:

  • patologie del pericardio: tamponamento cardiaco e pericardite costrittiva;
  • patologie non pericardiche: infarto del ventricolo destro e cardiomiopatia restrittiva.

Tra le cause che riguardano invece le malattie polmonari possiamo elencare:

  • broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
  • asma grave;
  • pneumotorace iperteso;
  • versamento pleurico;
  • embolia polmonare.

Il polso paradosso non è dovuto solamente a patologie cardiache o polmonari, ma anche da altre situazioni come:

  • condizioni che provocano compressione cardiaca, come l’obesità o malformazioni della parete toracica (pectus excavatum);
  • shock ipovolemico.

Sintomi e diagnosi

La diagnosi di polso paradosso si effettuerà tramite una normale misurazione della pressione: questa è importante avvenga con uno sfigmomanometro manuale e con lo stetoscopio, perché molto più sensibili dei misuratori automatici di pressione, che non rileveranno nessuna condizione.

Il polso paradosso si avvertirà nel momento dell’inspirazione del paziente: le pulsazioni del polso risulteranno indebolite o addirittura assenti. È importante che la respirazione avvenga normalmente, senza condizionare il paziente su una diversa modalità di inspirazione o espirazione.

Si potrebbe eseguire anche una pulsossimetria, per valutare la saturazione di ossigeno. In base poi alla causa di polso paradosso si potranno valutare eventuali altri esami e test, come ECG, radiografia del torace ed ecocardiografia transtoracica in caso di sospetto tamponamento cardiaco.

Il trattamento

Il trattamento del polso paradosso avverrà tramite la risoluzione della patologia o del processo che lo causano; per questo motivo è molto importante diagnosticare la causa dello stesso per poterlo risolvere.

Nei casi di tamponamento cardiaco associato a polso paradosso, il trattamento di base da prendere in considerazione è una pericardiocentesi: si tratta di una procedura medica di urgenza che consiste nella rimozione del liquido in eccesso nel cavo pericardico, condizione che caratterizza il tamponamento cardiaco.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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