
Da qualche settimana è l'argomento protagonista di tutti i titoli di giornale: le varianti del Coronavirus. Si segnalano focolai, nuove zone rosse ed esperti che invocano un lockdown totale. Ma quanto sono davvero pericolose queste varianti? E soprattutto, le terapie e i vaccini che abbiamo a disposizione in questo momento saranno efficaci?
Prima di tutto è importante ricordare che è normale che un virus muti. Il patogeno infatti modifica il proprio genoma per cercare di adattarsi meglio all'ospite, che in questo caso è l'essere umano. Anche il SARS-Cov-2 segue questo trend e lo fa dall'inizio della pandemia. Ad oggi ci sono circa 600 varianti in circolazione in tutto il mondo. Non solo, ma l'Università degli studi di Milano ha ricostruito la presenza di 7 varianti in Lombardia, durante i mesi di marzo e aprile 2020.
In questo momento in Italia abbiamo a che fare principalmente con 3: inglese, brasiliana e sudafricana. Potresti poi aver sentito parlare di quella scozzese, una sotto variante della variante inglese che si è diffusa soprattutto nella provincia di Varese, e di quella napoletana, che in realtà sembra provenire dalla Nigeria.
La buona notizia è che il vaccino prodotto da Pfizer è risultato efficace contro quella inglese e sta mostrando qualche successo anche contro la sudafricana, sebbene le percentuali siano ridotte fino a un terzo. In ogni caso: niente panico. Di queste varianti sappiamo poco e soprattutto non c'è ancora la prova definitiva che siano l'incubo di cui tutti abbiamo paura.