
Se quando pensi a Milano ti vengono in mente solo traffico e smog, dovrai ricrederti. Non solo perché la città meneghina è in testa alla classifica sulla qualità della vita per il 2018, ma anche perché è un primato che aveva già sfiorato altre quattro volte. Quest'anno è riuscita a recuperare ben sette posizioni e sottrarre a Bolzano il gradino più alto del podio. Ma c'è un altro risultato che sorprende: nell'indicatore "Affari e lavoro" è solo sesta.
Arriva ultima invece Vibo Valentia, in Calabria, che segna i suoi risultati peggiori soprattutto per quanto riguarda "Ambiente e servizi", "Pil pro capire" e "Cultura e tempo libero".
Ma vediamo insieme come è stata stilata questa classifica.
Ogni anno Il Sole 24 Ore pubblica l'elenco delle città italiane nelle quali si vive meglio. Le giudica in base a sei parametri: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
Vengono assegnati dei punteggi e stilate altrettante classifiche. Alla fine, si sommano i punti e ne nasce un unico elenco definitivo, quello che quest'anno ha incoronato Milano come città con la qualità della vita più alta. L'anno scorso, il capoluogo lombardo era arrivato solo ottavo, mentre Belluno si era aggiudicata la vittoria.
Milano ha vinto grazie ad alcuni vantaggi che, se vivi in questa città forse darai per scontato, ma che invece non lo sono per nulla nel resto della Penisola. Pensa alla qualità dei servizi che puoi avere qui, dalla rete di mezzi di trasporto che hai a disposizione, alla diffusione della mobilità condivisa, alla possibilità di avere il wi-fi in ogni zona del territorio metropolitano.
Fa tutto parte di quello che viene chiamato iCityRate, un insieme di caratteristiche che rendono la città più facilmente sfruttabile da chi la abita. Sono compresi anche il rapido accesso alla Pubblica amministrazione, la riprogettazione delle aree urbane e il mantenimento di un'economia e di un panorama culturale vivi e attrattivi. Insomma, una Milano attenta a ogni aspetto della vita dei suoi cittadini.
Forse anche tu vedi Milano come una città dove forse non è poi così bello vivere, ma almeno c'è lavoro per tutti. Questa classifica, però, testimonia l'esatto opposto. O meglio, l'occupazione è alta, ma non così tanto come forse ti aspettavi. Si posiziona infatti solo sesta per quanto riguarda l'indicatore "Affari e lavoro", lasciando il primato a Bolzano e, a seguire, Ascoli Piceno.
A penalizzare il capoluogo lombardo è stata soprattutto la quota di Pil sulle esportazioni, uno dei parametri presi in considerazione, assieme a numero di startup innovative, quantità di imprese registrate e gap di retribuzione fra uomini e donne.
Non procede benissimo nemmeno sul fronte del turismo, dove si posiziona addirittura 96esima. Sembra infatti che, sì, a Milano arrivino migliaia di persone ogni giorno, ma si fermino solo qualche notte, giusto il tempo di partecipare a qualche grande evento. Attrae molto meno l'idea di visitare la città e conoscerne la storia.
E infine, una nota negativa arriva anche per quanto riguarda la sicurezza: è fra le città dove avviene il numero più alto di scippi o borseggi. "Le grandi città sono il terreno ideale per la criminalità – fa notare il sindaco Beppe Sala – ma credo anche che qui si denunci anche più che altrove".
Ecco le prime 30 città dove la qualità della vita è più alta. Se vuoi consultare la classifica completa, la puoi trovare sul sito del Sole 2 Ore.
La provincia calabrese perde 10 posizioni in un anno e precipita in fondo alla classifica. Penalizzata da giustizia, con una durata media dei processi molto lunga, e qualità dei servizi offerti ai suoi abitanti, ma anche un'economia che produce il più basso pil pro-capite in Italia.
Sembra poi che la pubblica amministrazione investa poco in strutture per disabili e anziani. Devi sapere però che la città di fa notare per un ottimo risultato per quanto riguarda la parità di retribuzione fra uomini e donne.