Il cortisone è un farmaco molto utilizzato per il trattamento di condizioni infiammatorie, come malattie autoimmuni, ma anche malattie della pelle, allergie, disturbi respiratori, psoriasi, colite ulcerosa e molto altro. É la versione artificiale di un ormone naturale chiamato cortisolo, che è prodotto dalle ghiandole surrenali del corpo. In grandi quantità, il cortisolo sopprime le risposte infiammatorie e allergiche del sistema immunitario. E i famarci che contengono cortisone imitano proprio questa azione, ma tendono ad essere più potenti. Sono terapie forti, che il corpo fatica a smaltire se assunte in grandi quantità.
I corticosteroidi possono in diverse forme e dosaggi. I prodotti che si assumono oralmente sono indicati per coloro che soffrono, per esempio, di artrite reumatoide e spondilite anchilosante. Hanno un’azione rapida e spesso hanno effetti collaterali, che possono essere evitati, con un’assunzione che andrebbe ridotta gradualmente sotto la guida del medico.
I farmaci topici (creme, gel, schiume, spray e cerotti), si utilizzano per trattare psoriasi, malattie infiammatorie o allergiche cutanee, e poi ci sono le iniezioni, che per esempio si usano nel caso di riacutizzazione della gotta o quando l’artrite reumatoide provoca gonfiore persistente in una singola articolazione. L'iniezione fornisce un potente medicinale direttamente nell'area dell'infiammazione.
Sono numerosi gli effetti collaterali del cortisone. Prima di tutto devi sapere che gli steroidi possono indebolire il sistema immunitario, rendendo più facile contrarre un'infezione o peggiorando un'infezione già presente. Può quindi immunodeprimere. E poi può favorire:
L’uso del cortisone è controindicato nei pazienti che soffrono di:
La durata dell’effetto del cortisone dipende molto dal tipo di terapia, dalla forma e dal dosaggio. In linea di massima ha un’azione prolungata, quindi può ridurre l'infiammazione e il dolore per alcuni giorni, ma anche per alcune settimane. E se non c’è una causa sottostante l’infiammazione, allora l’effetto può anche essere di diversi mesi.
Il cortisone ha emivita, ovvero il tempo necessario per diminuire la quantità di un farmaco nell'organismo del 50% durante l'eliminazione, di circa 30 minuti. La sua eliminazione completa però può essere molto più lunga, causando tra l’altro anche a danni epatici e all’accumulo di tossine nel corpo. I tempi sono variabili, perché dipendono dal dosaggio e dalla durata del trattamento. Ovviamente maggiore sono la dose e la durata, maggiore è il tempo di smaltimento.
Per smaltire il cortisone si consiglia prima di tutto di bere tanta acqua: almeno due litri al giorno ed è possibile aiutarsi con tisane e centrifugati. É poi importante seguire una dieta detox, quindi ricca di alimenti integrali, ma anche di frutta e verdura. Bisogna evitare i cibi ricchi di sale, grassi saturi e zuccheri raffinati.
Si raccomanda anche di fare movimento, perché il cortisone tende a favorire la ritenzione idrica e l’aumento dello stimolo della fame, quindi ben venga camminare, correre andare in bicicletta o fare un po’ di nuoto. Sudare molto permette di espellere le tossine ed eventuali medicinali rimasti nel corpo tramite la produzione di sudore: fai però attenzione allo sport all’aperto. L’esposizione al sole può non essere compatibile con una terapia al cortisone.
Fonti | Humanitas; Ausl Emila Romagna