Tutti contro Omicron, ancora. Con misure nuove e più rigide.
All’indomani di un’altra giornata da record con quasi 100mila contagi in sole 24 ore e 600mila persone attualmente positive, il Governo ha dato via libera a un decreto più stringente rispetto quello pre-Natale.
Per provare a contenere l’ondata di positivi è stato introdotto l’obbligo del Green pass rafforzato (vaccinazione completa o guarigione) anche per tutte quelle attività finora rimaste accessibili anche con l’esito negativo di un tampone e per i mezzi di trasporto pubblico. Si tratta, di fatto, di un lockdown per i non vaccinati.
Il nuovo decreto riforma anche la quarantena. Per evitare di tenere migliaia di persone in isolamento per un semplice contatto con una persona positiva, il Governo ha decisa per un alleggerimento delle restrizioni, anche questa volta soltanto per i vaccinati.
Anche se “mascherato”, il nuovo decreto firmato dal premier Draghi introduce il lockdown per i non vaccinati. A partire dal 10 gennaio, infatti, la certificazione verde rafforzata, che come sai si ottiene soltanto dopo aver completato il ciclo vaccinale o aver superato il Covid-19, diventerà il biglietto di accesso praticamente per tutto.
Fino alla fine dello stato di emergenza, che recentemente è stato prorogato fino al 31 marzo 2022, l’uso del Super Green pass sarà obbligatorio quindi per accedere a:
Inoltre, la stretta del nuovo decreto includerà anche i mezzi di trasporto: il Green Pass rafforzato infatti diventerà obbligatorio anche per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale o regionale come autobus, treni, aerei e metropolitane, su cui tra l'altro è già obbligato anche l'utilizzo delle mascherina FFP2.
Non cambiano niente invece per quanto riguarda i lavoratori. Per il momento infatti non c’è alcun obbligo di Green pass rafforzato per accedere al proprio luogo di lavoro: una decisione in tal senso dovrebbe arrivare con il Consiglio dei ministri previsto per il 5 gennaio.
Il decreto, come detto, rivede i termini della quarantena con l’obiettivo di snellire la quota di persone in isolamento anche solo per un contatto positivo ed evitare così il blocco delle attività essenziali.
Anche in questo caso la discriminante è la vaccinazione. Sì, perché la quarantena precauzionale non si applicherà più a chi dovesse entrare in contatti stretti con soggetti positivi nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario, dalla guarigione o dalla terza dose.
Chi ha già fatto il booster o ricevuto le due dosi di vaccino somministrate da meno di quattro mesi è considerato dunque sufficientemente coperto dal contagio nonostante un contatto con una persona positiva.
Queste persone, se asintomatiche, potranno continuare ad andare in giro senza l’obbligo di isolamento ma rispettando qualche misura retrittiva come indossare una mascherina Ffp2 per dieci giorni (in pratica fino al decimo giorno successivo all'ultima esposizione al positivo), evitare di frequentare posti chiusi e affollati come cinema e teatri e dopo cinque giorni effettuare un tampone (anche rapido) con esito negativo.
Se invece dovessero presentare dei sintomi, dovranno effettuare un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione alla persona positiva.
Per chi è vaccinato da più di quattro mesi, la quarantena resta ma scende da 7 a 5 giorni, sempre con l’obbligo di tampone negativo al termine di periodo di isolamento.
Tutto come prima, invece per i non vaccinati, che in caso di contatto con un positivo hanno l’obbligo di quarantena fissato a 10 giorni, e per i positivi. Questi ultimi, se asintomatici, dovranno rispettare un isolamento di almeno 10 giorni a partire dalla data del tampone risultato positivo e ottenere un esito negativo al tampone molecolare al termine dell’isolamento.
Per le persone positive sintomatiche invece serviranno un isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi e un test molecolare negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi.
Fonte | Governo