Ragazza di 13 anni operata per un raro tumore primitivo delle ossa: per salvarla è stata utilizzata una speciale protesi in carbonio

Per salvare una ragazza di 13 anni affetta da un sarcoma di Ewing, un raro tumore delle ossa, i chirurghi dell’ospedale Rizzoli di Bagheria in collaborazione con il Civico di Palermo hanno dovuto ricorrere a un’intervento delicatissimo alla schiena e all’utilizzo di speciale protesi modulare in carbonio.
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Kevin Ben Alì Zinati 8 Marzo 2024
* ultima modifica il 08/03/2024

Tutto è partito da un forte dolore al nervo sciatico. Una sensazione così dolorosa che Anna (nome di fantasia) non poteva più sopportarlo.

I medici dell’Istituto Ortopedico Rizzoli Sicilia di Bagheria (Palermo) a cui si è rivolta però si sono subito insospettiti perché quel dolore, a 11 anni, era particolare e un po’ insolito.

Gli esami di approfondimento infatti avevano parlato chiaro: ciò che aveva colpito Anna provocandole un male insostenibile era il sarcoma di Ewing. Ovvero un raro e aggressivo tumore primitivo dell’osso, localizzato in una vertebra lombare.

Per salvarla, è stato necessario un delicatissimo intervento chirurgico di asportazione della massa tumorale che mai prima d'ora era stato eseguito su un paziente così giovane al Rizzoli-Sicilia.

Il viaggio in sala operatoria era diventato necessario perché nonostante la chemioterapia a cui si era sottoposta Anna avesse inizialmente dato buoni risultati, nel giro di poco aveva smesso di funzionare. Sì, perché durante una visita di controllo è emersa una recidiva.

Prima di procedere, Anna si è sottoposta anche a un’embolizzazione delle arterie lombare, in modo da controllare e prevenire sanguinamenti in sala operatoria.

L’intervento poi ha previsto prima di tutto la stabilizzazione della colonna vertebrale con viti e successivamente barre oltre all’isolamento e alla protezione del midollo e delle radici.

Solo a quel punto i chirurghi hanno potuto procedere con l’asportazione dei dischi tra i corpi vertebrali, sopra e sotto la vertebra colpita dal sarcoma.

Sfruttando un secondo accesso chirurgico, poi, i medici hanno asportato anche una parte di muscolo psoas per avere un margine pulito più ampio.

I dischi tra le vertebre, rimossi insieme alla vertebra malata, sono stati sostituiti con una protesi in carbonio modulare affinché fosse possibile eseguire poi un ciclo di radioterapia.

La protesi modulare, hanno spiegato, è una sorta di insieme di mattoncini che vengono assemblati fino al punto da ottenere la misura adeguata a ripristinare (in questo caso) la corretta lordosi, cioè riproducendo la curva ideale che assomigli il più possibile alla curva nativa della colonna vertebrale.

Anna oggi, che è l’8 marzo, compie 14 anni, nella giornata di giovedì 7 c’è stata la prima visita di controllo post operatorio: “Aver potuto dare a lei e alla sua famiglia la notizia dell’intervento andato bene è per noi la più grande gratificazione professionale e umana” ha raccontato il dottor Angelo Toscano, dirigente medico dell’Ortopedia generale del Rizzoli-Sicilia di Bagheria.

Fonte | ARNAS Ospedale Civico di Palermo

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