La ricetta della felicità non esiste. Ma il pulsante per attivarla, forse, sì. È successo a tutti almeno una volta. Sentirsi tristi, abbattuti senza un reale motivo e pensare: “Vorrei ci fosse un bottone da premere per tirarmi su il morale all’improvviso.”
Bene, ho una buona notizia per te. Graziano Pinna, un neuroscienziato italiano, anzi sardo, ricercatore dell’Università dell’Illinois a Chicago, ha scoperto l’esistenza di un recettore in grado di aumentare il buonumore e migliorare la regolazione emotiva.
Si tratta del PPAR-alfa e la sua stimolazione è stata testata su alcuni topolini da laboratorio con disturbo da stress post-traumatico. Se attivato, questo interruttore stimola la produzione di allopregnanolone, un tranquillante endogeno coinvolto nella depressione e che, appunto, è da poco divenuto il primo farmaco per trattare la depressione post parto. Quindi, se il recettore PPAR-alfa viene attivato nell’ippocampo e nell’amigdala, che sono le aree del cervello che controllano ansia e paura, le concentrazioni di allopregnalone aumentano e, di conseguenza, ansia e paura diminuiscono.
La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Biological Psychiatry il 13 febbraio 2019, e segna una nuova, importante frontiera per il trattamento dei disturbi dell’umore.
Inoltre, le sostanze in grado di attivare questo recettore, ovvero i fibrati, sono già in commercio e vengono utilizzati per ridurre il colesterolo nel sangue. Questo tipo di farmaci sembrerebbero agire proprio sul PPAR-alfa, dal momento che nei topi privi del recettore non hanno stimolato alcuna reazione.
Insomma, il pulsante del buonumore sembra essere sempre stato dentro di noi. Bastava che qualcuno capisse come premerlo.
Fonte | "Stimulation of Peroxisome Proliferator-Activated Receptor-α by N-Palmitoylethanolamine Engages Allopregnanolone Biosynthesis to Modulate Emotional Behavior", pubblicato su Biological Psychiatry il 13 febbraio 2019.