Paracetamolo e ibuprofene sono due tipologie di farmaci che vengono spesso assunte in occasioni di influenze e malesseri della stagione fredda, svolgendo una funzione per alcuni casi simile.
Il paracetamolo è un analgesico con proprietà antipiretiche: viene assunto principalmente per la sua proprietà antidolorifica, in quanto contrasta il dolore lieve-moderato, e perché agisce abbassando la temperatura corporea.
Per questo motivo è indicato assumere paracetamolo quando si ha:
Anche l’ibuprofene ha proprietà antidolorifiche, ma si tratta, a differenza del paracetamolo, di un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS), utilizzato quindi per contrastare i processi infiammatori.
È indicato assumere ibuprofene quando si ha:
Entrambi i farmaci hanno proprietà antidolorifiche e per questo motivo molto spesso risultano intercambiabili; l’ibuprofene, essendo un FANS, in alcuni casi è controindicato a persone che soffrono di determinate patologie o condizioni, e in questi casi viene indicata l’assunzione di paracetamolo.
Il paracetamolo e l’ibuprofene possono essere assunti insieme in sicurezza, nonostante la combinazione non sia raccomandata per lunghi periodi. Un uso a lungo termine di entrambi avrebbe riportato un aumento dell’incidenza di sanguinamenti gastrointestinali superiore alla norma nell’utilizzo dei singoli farmaci.
Molto spesso la combinazione dei due farmaci viene utilizzata nella gestione del dolore in alternativa agli antidolorifici a base di oppioidi, ovviamente con una terapia approvata e gestita dal proprio medico, e a breve termine. È raccomandabile non assumere paracetamolo con altri farmaci che contengono paracetamolo, per evitare un sovradosaggio, e attenersi in ogni caso alle indicazioni riportate sui singoli farmaci in termini di dosaggio.
In ogni caso, vista la differenza sostanziale fra i due farmaci (uno un antipiretico e l’altro un antinfiammatorio), nonostante possano agevolare entrambi nella gestione del dolore è sempre meglio assumerne uno soltanto, indicato per ciò che si vuole trattare e, nei casi in cui si necessita l’assunzione di entrambi, contattare il proprio medico curante per una gestione ottimale.