La sindrome da trasfusione feto fetale colpisce i gemelli che hanno in comune la placenta. Funziona come una vera e propria trasfusione di sangue da un feto all'altro, provocando un disequilibrio nei volumi di sangue di entrambi. Non solo, ma si potranno riscontrare anomalie anche nella quantità di liquidi, e quindi di urina, espulsi. Proviamo a capire meglio di cosa si tratti.
La sindrome da trasfusione feto fetale consiste in un passaggio anomalo di sangue da un gemello, che diventa donatore, all'altro, che sarà il ricevente. Come potrai immaginare, questo scambio non è voluto e provoca dei disequilibri in entrambi i bambini. Nello specifico, chi riceve andrà incontro a poliuria, cioè a un aumento della quantità di urina emessa, con un conseguente eccesso di liquido all'interno del suo sacco amniotico. Al contrario, chi dona subirà una diminuzione del liquido presente nel sacco amniotico, quando non la sua totale assenza. Avrà inoltre alterazioni della circolazione dovute naturalmente a questo travaso di sangue.
Ci sono vari stadi del problema:
Ad oggi non conosciamo ancora con precisione le cause della sindrome da trasfusione feto fetale. Sappiamo però cosa può scatenare questa patologia. Quando due gemelli condividono la placenta, si va a creare una zona che in gergo viene chiamata "equatore vascolare". È questa l'area in cui i due feti entrano in comunicazione tra loro, attraverso i vasi sanguigni. Ed è sempre questa l'area in cui può iniziare a crearsi un disequilibrio tra i liquidi. Va detto che questa patologia risulta molto meno frequente tra gemelli che condividono sia la placenta che il sacco amniotico. Mentre per chi possiede un proprio sacco, ma condivide la placenta aumenta del 10-15%.
La diagnosi di sindrome da trasfusione feto fetale si effettua con una semplice ecografia. Di solito, questo problema emerge tra la 16esima e la 24esima settimana di gestazione. Se il ginecologo nota un'anomalia, procederà con l'esecuzione della Flussimetria Doppler del cordone ombelicale e del dotto venoso in entrambi i feti, per verificare anche lo stadio della patologia. Naturalmente è importante scoprirlo subito, in modo da intervenire al più presto ed evitare che uno o entrambi i gemelli possano subire danni cerebrali di grave identità oppure morire.
La cura per la sindrome da trasfusione feto fetale prevede il ricorso alla coagulazione laser endoscopica delle anastomosi vascolari placentari che serve a ristabilire la circolazione necessaria per entrambi i gemelli occludendo i vasi che non funzionano a dovere. Grazie a un fetoscopio con fibra laser vengono coagulate le connessioni vascolari e questo impedisce lo scambio di fluido. L’intervento viene eseguito in anestesia locale materna e sedazione.
Fonte| Ospedale Bambino Gesù